Concerti 11 e 12 LUGLIO – XXX Stagione Concertistica associazione “B. Marcello” Teramo


concerti

Martedì 11 e mercoledì 12 due nuovi appuntamenti della XXX Stagione Concertistica organizzata dall’Associazione Orchestrale da Camera “Benedetto Marcello” nelle splendida cornice della Necropoli di Campovalano alle ore 20:30.

Gli eventi sono realizzati grazie alla ormai consolidata collaborazione con l’”Associazione Culturale Campovalano Viva” e avranno protagonisti due particolari Trii, dalle sonorità insolite, I Taraf de Gadjo e i The Old Ways.

 

Il primo è un trio è composto da Domenico Mancini al violino, Guerino Taresco al contrabbasso e Giuseppe Moffa alla chitarra. “Taraf de Gadjo” sta a indicare una formazione strumentale tzigana (taraf) composta da musicisti non rom (gaggè). Lo spettacolo si incentra in particolar modo sulla musica Romanì dell’aria compresa tra Ungheria, Romania e Russia, nonché brani della tradizione Klezmer e Manouches (Gypsy Jazz). Il gruppo “interpreta”, grazie alle competenze maturate dai musicisti negli anni, la musica dei Rom senza cercare di fare una cattiva copia del loro modo di suonare assolutamente originale e inimitabile. I “Taraf de Gadjo” cercano di trasmettere la libertà che questa musica emana, la forza coinvolgente dei ritmi accattivanti e travolgenti, pieni di pathos, di vitalità e passione. In programma anche brani in stile Klezmer, forme musicali per certi aspetti molto simili a quella degli Tzigani. Il Klezmer è la musica popolare ebraica strumentale dell’est Europa; patrimonio e prerogativa di musicisti che per scelta o costrizione sono in continuo movimento: i klezmorim erano musicisti itineranti che portavano la musica secolare (vocale e strumentale) nei matrimoni e nelle feste. Vi ritroviamo elementi tedeschi, magiari, boemi, bulgari, transilvani, turchi, greci, ucraini, oltre agli influssi della musica tzigana. Motivo che accomuna tutta la musica dei Rom è quello dell’ improvvisazione; per questo i “Taraf de Gadjo” si interessa a quella forma di Jazz, lo Swing Manouche o Gypsy Jazz, che nasce dall’incontro del Jazz americano degli Anni ’30, dal Valzer Musette francese e dalla tradizione tzigana. Tutto questo impregnato da nomadismo zingaro e dalla contaminazione diretta delle musiche incontrate. Questa magica fusione è avvenuta come evoluzione personale e percorso naturale di alcuni musicisti Gitani e Manouches il cui caposcuola, da tutti riconosciuto, fu il leggendario Django Reinhardt, anch’egli Manouche.

Il 1concerto del 12 luglio invece ha come protagonisti i “The Old Ways”, anche in questo caso un trio, formato da Giovanna Girolami, soprano di squisita sensibilità vocale coniugata ad una voce limpidissima di provenienza lirica, suggestiva ed evocativa con la sua arpa celtica e flauto a becco; Vinicio Ferracuti, coinvolgente nelle melodie e armonie con la sua chitarra classica e Bouzouki Irlandese; Albero Fabiani, strabiliante nei virtuosismi del suo violino, plasmato da una carriera ricca di importanti referenze concertistiche. Il trio propone un repertorio composto principalmente da brani di musica celtica etnica popolare e di quella sacra e profana medievale. Ripercorrendo e cavalcando la storia delle antiche laudi sacre cortonesi, lungo i nebbiosi campi di battaglia dei cavalieri celtici, fino alle coinvolgenti ballate irlandesi, il trio ammalia ed evoca, coniugando laudi dall’accompagnamento essenziale, al vasto filone della musica etnica del ceppo gaelico. L’ensemble trasporterà il pubblico in un retroterra dimenticato che affascina ed incanta.