La Marsica si prepara ad accogliere studenti e docenti di archeologia italiani e stranieri in occasione del Summer school archeology. Si tratta di un’iniziativa organizzata dalla Soprintendenza per i beni archeologici e dall’università di Pisa e che, dal 12 luglio al 9 agosto, vedrà impegnati centinaia di aspiranti archeologi di varie nazioni nei siti di Alba Fucens e di Colle Santo Stefano a Ortucchio.
Contemporaneamente, sempre per iniziativa della Soprintendenza, docenti universitari internazionali effettueranno i propri studi di ricerca nei maggiori siti della Marsica. In particolare l’università di Pisa si occuperà della grotta Continenza, la Sapienza di Roma della grotta di Pozzo, i docenti di Foggia e Bruxelles saranno impegnati ad Alba Fucens, quelli di Gottinga e Viterbo a Marruvium, e infine gli studiosi di Rochester (Usa) nei Cunicoli di Claudio.
L’annuncio dell’iniziativa arriva a pochi giorni dal convegno promosso al Castello Orsini di Avezzano dall’Archeoclub che, in occasione del centenario del terremoto del 1915, ha deciso di tracciare un bilancio della ricerca archeologica dell’ultimo secolo e dell’importanza che quest’ultima abbia avuto per la rinascita culturale della Marsica.
All’incontro sono stati invitati una settantina di archeologi che hanno avuto un ruolo nelle campagne di scavo. La ricerca archeologica nel Fucino, infatti, ha avuto inizio esattamente 66 anni fa quando, nel 1949, vennero avviati gli scavi di Alba Fucens a cura della missione belga diretta da Fernando De Visscher attiva fino al 1967. Iniziò invece nel 1955 lo scavo della Grotta di Ciccio Felice da parte di Antonio Radmilli che portò alla scoperta dell’uomo marsicano, mentre risale al 1968 lo scavo di Amplero, vicino a Collelongo, dove fu scoperto il primo sito italico-romano.