C’è quello del vino, c’è quello religioso, quello a cavallo o in bicicletta. E c’è persino quello del disastro. Nel turismo le declinazioni sono infinite e l’Abruzzo ha molto da dire in tutti i campi (purtroppo anche in quello del disastro, vedi i curiosi accorsi a L’Aquila dopo il terremoto).
In grande ascesa c’è il turismo cinematografico, detto anche cineturismo, neologismo coniato nel 2003 all’Ischia Film Festival, dove è nata persino la Bilc, Borsa internazionale delle location e del cineturismo. Come Procida per Il Postino di Troisi, come Matera per La Passione di Mel Gibson, come la Sicilia di Montalbano, anche l’Abruzzo ha i requisiti per proporsi: panorami e borghi suggestivi, natura di mare e di monti. Da sempre i nostri scenari vengono scelti come location per produzioni grandi e piccole – basti pensare, per esempio, a La Strada di Fellini, girato a Ovindoli, alla Lady Hawke galoppante a Rocca Calascio, allo spot pubblicitario girato da Martin Scorzese a Campo Imperatore, con Leonardo Di Caprio, o al più recente castello di Roccascalegna nel Racconto dei racconti di Garrone.

Ma è ora di mettersi a sistema, visto che, secondo alcuni studi, 100 milioni di viaggiatori all’anno, soprattutto americani e inglesi, abbinano la loro vacanza alla ricerca dei set. Bisogna creare occasioni per far rivivere l’emozione filmica lì dove è stata costruita e allo stesso tempo far scoprire il territorio, dai prodotti tipici alle bellezze artistiche.
In attesa di un tour operator lungimirante, possiamo provarci da soli. Andiamo a vedere un film, prestiamo attenzione agli scorci più suggestivi e ai panorami naturali, o magari posiamo lo sguardo sugli angoli più misteriosi. Poi scopriamo dove si trovano e organizziamoci una vacanza nei luoghi del set cinematografico. Diamo corpo al batticuore provato in sala in una realtà senza confini, trasformiamoci da spettatori a viaggiatori, trasmutiamoci dalla pellicola alla vita vera. E’ un nuovo modo di muoversi, che fa del cinema una straordinaria agenzia di viaggio.
L’Abruzzo è già terra generosa, patrimonio a disposizione di registi più o meno famosi, intellettuali o scollacciati, e pure horror. Nel lungo elenco di pellicole girate qui ce ne sono di curiose e di insospettabili, di successo o misconosciute (www.paesiteramani.it/SetCinema/SetCinema.htm).

Ma come si fa a proporsi ufficialmente come set, avviando di conseguenza il percorso virtuoso del turismo cinematografico? Dal 2000 e fino a qualche anno fa, il compito di attrarre le produzioni audiovisive era affidato all’Abruzzo Film Commission, nata prima di altre analoghe realtà regionali (www.italianfilmcommissions.it) e terminata tra molte polemiche. Ad essere convinto che occorra resuscitarla è Giancarlo Zappacosta, direttore settore Trasporti, Turismo e Cultura della Regione Abruzzo. “Ma occorrerà superare personalismi e campanilismi del passato – dichiara Zappacosta – quando qualcuno, pur di attribuirsi una sede presuntiva (L’Aquila) ha fatto rimanere la struttura ai margini del movimento legato alle produzioni audiovisive.La nuova Film Commission Abruzzo, per la quale è allo studio la legge istitutiva, dovrà avere un adeguato stanziamento economico. Non sarà uno stipendificio, ma uno strumento che crei le condizioni migliori per incentivare le produzioni con facilitazioni burocratiche e detassazioni. Si partirà con una struttura completamente pubblica, una volta perfezionato l’accordo con il ministero dei Beni culturali, si penserà ad una fondazione aperta ai privati. Non è la prima volta che il territorio ospita grandi produzioni internazionali – tra gli ultimi c’è The American con George Clooney – tuttavia, per evitare che restino eventi sporadici, la Regione deve promuovere un organismo amministrativo indipendente che rappresenti un riferimento costante per le produzioni nazionali e internazionali. Il cinema può generare un indotto notevole al momento della produzione e un ritorno di immagine importantissimo per la valorizzazione turistica”.
Aspettando la nuova Film Commission, il set è comunque aperto: presto arriveranno Dustin Hoffman e Robert De Niro, protagonisti di One more time del regista Paul Servino, ambientato a Sulmona, sulla costa e sui Monti della Laga. Altri verranno, e magari sceglieranno ancora Campo Imperatore, tra i set preferiti da cinema e tv. In conclusione: il cineturismo, che funziona ovunque, non sembra fatto apposta per la nostra regione? Sempre che la realtà faccia davvero rivivere la fantasia e che, una volta smontato il set, resti l’Abruzzo, bello e intatto come al cinema.
