Parigi come L’Aquila. La stessa volontà di ripartire, di non arrendersi alla distruzione e alla morte rispondendo con la vita.
L’Aquila per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la prima volta in visita ufficiale in Abruzzo, è una città simbolo con la stessa determinazione di Parigi dopo gli attentati del 13 novembre scorso. Una volontà per il Capo dello Stato che trova la sua forza e la sua medicina proprio nella cultura, parole pronunciate nel discorso fatto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo aquilano.
E’ arrivato in città alle 10.30 di lunedì 16 novembre; prima tappa: Casa dello studente il luogo simbolo del sisma del 2009 dove ha deposto una corona di fiori e dove ha incontrato i familiari delle 8 giovani vite spezzate dai crolli di quella notte. prima in un messaggio agli abruzzesi attraverso il quotidiano Il Centro Mattarella aveva scritto: “L’Aquila è per noi un nodo vitale, crocevia di opportunità, di cultura, di sviluppo. Nessuno di noi potrà dimenticare quel tragico 6 aprile 2009 quando tante vite furono spezzate e la città ferita. In quel momento la speranza e la solidarietà hanno cominciato a combattere la battaglia difficile contro la paura, la disperazione, la rassegnazione. Oggi L’Aquila è una sfida nazionale, è un impegno per l’intero paese. Il futuro dell’Italia parte anche da qui. Dalla ricostruzione del suo tessuto urbano, di quello civile e delle relazioni sociali, di quello economico. E’ in gioco la capacità di confermare il modello Italia. L’Aquila ha una storia antica che deve continuare”.

All’università, invece, ad attenderlo c’era la rettrice Paola Inverardi e nel suo discorso quasi si scusa per il suo intervento: “Non era previsto un mio intervento, in queste occasioni i protagonisti sono rettrice, docenti, studenti e personale. C’è una ragione specifica per cui avverto l’esigenza di affiancarmi ai protagonisti veri, che riguarda L’Aquila. Come in diverse altre città, anche L’Aquila è fortemente contrassegnata dal carattere universitario e non ha interrotto l’attività neppure nelle settimane successive al terremoto”, ha detto il capo dello Stato.
“È stata testimonianza tra le più importanti della volontà degli aquilani di non rassegnarsi alla distruzione. Rappresenta, quindi,un elemento decisivo per la ripresa e il rilancio di questa città – ha sottolineato – Sappiamo tutti che occorre molto, che non basta la ricostruzione indispensabile degli edifici, ma va accompagnata dalla ricostituzione del tessuto economico e sociale, da un rilancio pieno dell’Aquila che, tornando a essere quello che era prima possa rilanciarsi attraverso il suo futuro. In questo l’università gioca un ruolo essenziale”.
In riferimento poi alla strage di Parigi di venerdì sera che ha provocato 132 morti, ha affermato: “Per l’Europa sono giorni di cordoglio, allarme, tristezza, ma anche volontà di reazione, e anche noi italiani reagiremo con determinazione e intransigenza contro questa ondata di violenza fondamentalista, oscurantismo e ignoranza che cerca di porre in difficoltà la serenità della convivenza”.
“Tra gli strumenti di questa reazione è fondamentale la cultura, farmaco contro l’oscurantismo e l’intolleranza, l’apertura d’anno è utile a ribadire l’importanza dello sviluppo culturale di una società – ha aggiunto – Ringrazio i giovani maestri, appezzo il contributo scientifico e hanno manifestato l’esigenza e l’aspirazione costante all’avanzamento della cultura, punto di forza di una civiltà. Un saluto a tutti i docenti e studenti aquilani e fuori sede, al personale tecnico-amministrativo. È l’aspetto di un ateneo che lungi dall’arrendersi fa da protagonista a ricostituire la normalità e la serenità di una buona convivenza,un messaggio importante contro i messaggeri di violenza”.

Dall’università il Presidente si è poi spostati ad un altro luogo simbolo la frazione di Onna: Le tragedie della Francia e dell’Aquila “non sono distanti tra di loro soprattutto perché c’è la volontà degli aquilani di ripartire con una vita normale e serena che spero si realizzi nelle condizioni ottimali al più presto”, ha detto di fronte al uno asilo nel nuovo villaggio post-sisma “Questo asilo è una cosa straordinaria, non solo per quello che si vede ma perché realizzato su un progetto di una studentessa scomparsa nel sisma di cui rimane traccia dell’ingegno e della capacità”.
Così il presidente uscendo dalla struttura temporanea dell’asilo di Onna dove ha incontrato in visita privata bambini e genitori. “Questo esempio fa capire quanto abbiamo perso con il terremoto”, ha spiegato ancora il Capo dello Stato. Mattarella ha poi raggiunto la sede della Prefettura dove ha pranzato insieme al sindaco e al prefetto del capoluogo, prima di presiedere alle 16 in via XX Settembre per l’ inaugurazione sede ristrutturata uffici giudiziari.