Torna la processione del venerdì santo, L’Aquila rinnova il suo dolore


L’Aquila - Venerdì Santo

Un lunedì che segna l’inizio della Settimana Santa, quella del dolore e della sofferenza per la chiesa cristiana. Un dolore ed una sofferenza non fine a se stessa però perché prelude alla resurrezione. Ad una rinascita che L’Aquila attende da 7 lunghissimi anni. Già perché il periodo pasquale in questa città coincide con il periodo del ricordo e della commemorazione del 6 aprile 2009. Così messaggio religioso e laico si fondono e diventano un’unica speranza per gli aquilani che hanno il loro momento più drammatico nella notte dell’anniversario ma anche nel giorno della morte di Gesù. In quel Venerdì Santo a sera quando le città cattoliche si stringono intorno ai simulacri della Passione di Cristo che rivive per le vie dei centri storici. All’Aquila quel dolore spirituale diventa dolore ancora vivo e profondo per il senso di perdita che ancora pervade una comunità dispersa. Così ci si prepara a vivere in città,  il prossimo venerdì 25 marzo, per la prima volta dal sisma, la processione aquilana del Cristo Morto che tornerà a uscire dalla appena restaurata basilica di San Bernardino. Uscirà alle 20, in concomitanza dei 99 rintocchi della torre civica, così come voluto dal suo ideatore fra Nicola, al secolo Salvatore, Roccioletti nel lontano 1954.

Quella che sta per tornare sarà la 62^ edizione del sacro corteo del Venerdì Santo aquilano, organizzata dall’Associazione dei cavalieri del Venerdì Santo con un percorso che si snoderà pe rle vie del centro storico tra cantieri, palazzi puntellati e storie di vita interrotte passando per via San Bernardino, Quattro Cantoni, piazza Palazzo, Torre civica, via Marrelli, piazza Machilone, via Marrelli, piazza Duomo (si attraverserà all’altezza chiesa Anime Sante), corso Vittorio Emanuele, Quattro Cantoni, via San Bernardino e rientro in basilica di San Bernardino a cui seguirà preghiera dell’arcivescovo monsignor Giuseppe Petrocchi. La scorta d’onore è affidata quest’anno  ai soci dei due club cittadini del Rotary L’Aquila e Rotary Gran Sasso d’Italia guidati dal governatore distrettuale l’ingegner aquilano Sergio Basti. I due club, come annunciato si sono accollati anche l’onere di contribuire al restauro della statua del Cristo Morto che, ormai, al pari degli altri simulacri (tutte opere di Remo Brindisi e del padre Fedele a cui per decorazioni e intarsi collaborarono anche artisti locali poi divenuti di valenza nazionale come, tra gli altri, Dora Arduini, Giò Pomodoro, Claudio Papola) mostra tutti i suoi 62 anni di età.

L’intervento del restauro, come è stato anticipato, dovrebbe aggirarsi intorno ai 2500 euro mentre sarà sui 40 mila euro la spesa per il restyling di tutti i simboli. Si tratta di una singolarità, la processione del Venerdì santo dell’Aquila è l’unica, almeno in Italia, ad  avere opere d’arte contemporanea, in questo caso di grandi maestri, che raffigurano i simboli della passione. Le altre novità di questa edizione riguardano il fatto che per la prima volta il Cristo morto di Remo Brindisi uscirà e rientrerà da una Porta Santa; i componenti dell’associazione dei Cavalieri del Venerdì Santo si  doteranno di un ampio e lungo mantello di panno color azzurro mariano; il simulacro che rappresenta il lavaggio dei piedi degli Apostoli è stato scelto come immagine per l’annullo postale. C’è poi  il simulacro realizzato nel 2010 in memoria delle vittime del sisma, ancora il dolore per la tragedia che torna unendosi a quello della cristianità, che sarà portato anche dagli studenti in gita scolastica proveniente da Lissone, in provincia di Milano e, naturalmente, sarà scortato dai parenti delle vittime che pregano tutti i fedeli di seguire anche il loro simulacro.à