Imprenditoria femminile, stereotipi di genere, assertività, empowerment: questi i punti forti del convegno “La rete delle donne. La forza di una leadership al femminile” organizzato dal Soroptimist Club di Pescara, tenutosi il 16 marzo presso l’Hotel Esplanade.
L’evento, moderato dalla presidente Elena Seller, ha visto la partecipazione della Presidente della Commissione di Pari Opportunità regionale, Gemma Andreini, di Maria Rosaria Nelli, Coordinatrice degli Stati Generali delle Donne – Abruzzo, Miriam D’Ascenzo, vice governeur della Federazione Europea Soroptimist, Alessandra Petrucci, psicologa, e Lorella Moauro, borsista Soroptimist per il corso “Leadership al femminile” della Bocconi.
Numerosi ed emozionanti i momenti che si sono succeduti nel corso della manifestazione davanti a una platea tutta al femminile, tra cui la firma della Carta delle Donne del Mondo, un importante documento prodotto dagli Stati Generali delle Donne. Il movimento globale, che ha lo scopo di promuovere progetti mirati al miglioramento della vita delle donne nella vita familiare e lavorativa, ha avuto grande risonanza in occasione dell’Expo. Con l’adozione del documento le istituzioni si impegnano a tradurre i principi della carta in azioni concrete, ripensando il mondo del lavoro e andando verso una legislazione unitaria sulle politiche di genere. Dopo la firma della Carta si è passati ad affrontare il problema del pesante gap di genere che le donne si trovano ad affrontare in un mondo a misura d’uomo. Dalla battaglia contro gli stereotipi per l’affermazione del ruolo di leader della donna, sono stati analizzati i punti di forza della leadership al femminile: non solo ascolto, empatia, competenza e senso della comunità, ma anche lavoro di rete, negoziazione e soprattutto empowerment. Sul luogo di lavoro come nella vita, le donne si trovano a dover combattere il senso di inadeguatezza trasmesso da una società ancora tristemente sessista: il legame tra femminilità e leadership deve fare i conti con pregiudizi vecchi di secoli, che impoveriscono la considerazione e i legami umani. Da qui la necessità di ritrovarsi attraverso il confronto con le grandi donne del passato, maestre e pioniere; attraverso il riconoscimento delle proprie qualità inizia il percorso di autoaffermazione.
Durante gli interventi della serata hanno messo in evidenza non solo la necessità di un potenziamento istituzionale che dia risalto ai diritti civili, aprendo la strada a un’effettiva uguaglianza e a una serie di vantaggi economici di ampio respiro, ma anche e soprattutto alle dinamiche sociali che portano le stesse donne a sminuirsi e ad accettare l’esclusione implicita di cui non sono più vittime, ma complici inconsapevoli. Encomiabile l’attività di empowerment delle relatrici, che sono riuscite a mettere in luce la linea sottile che lega leadership e femminilità, riuscendo a tessere una rete di professionalità vincente. Coinvolgenti reading hanno intervallato gli interventi, con la voce di Rossella Micolitti, direttrice della compagnia teatrle “La favola bella” che ha interpretato brani di importanti donne di cultura e di scienza.