Confindustria L’Aquila: insorge il Comitato Piccola industria


Confindustria L'Aquila

Non c’è pace in Confindustria L’Aquila. Dopo le accuse arrivate dalla trasmissione Report di Milena Gabbanelli sull’uso delle donazioni post sisma, prontamente chiarite dai vertici, un’altra tegola si abbatte oggi sull’associazione degli industriali aquilani guidata dal presidente Marco Fracassi e dal direttore Carlo Imperatore.

Ad entrambi, infatti, è indirizzata una lettera dei soci componenti del Comitato Piccola industria. Una lettera che segue le critiche mosse ieri del presidente dello stesso comitato Luca Sciotti che ha parlato di “decisioni prese da pochi e scarsa condivisione con la base degli iscritti”. L’accusa dei ribelli è di non essere coinvolti nelle decisioni, definite “verticistiche”, come quella di aver rifiutato la fusione con le altre associazioni di industriali abruzzesi, puntando alla rottura e alla suggestiva ma complicata scelta di un’alleanza con Roma. Oggi a rincarare la dose contro i vertici di Confindustria L’Aquila arriva appunto, una lettera in cui il comitato piccola industria chiede spiegazioni su una serie di eventi e decisioni che a dir loro, sarebbero quanto mie a lesive dell’associazione a partire dalla fuoriuscita di un’azienda importante come LFoundry, alla situazione di rottura che si sta consumando con Confindustria Abruzzo che condivide con L’Aquila anche la sede.

“Vorremmo sapere e capire quando e come si è arrivati a decidere azioni così eclatanti e serie, volte a dividere, invece che unire il nostro Abruzzo imprenditoriale – si legge nella lettera –  Vorremmo sapere anche se mai un’assemblea è stata convocata su questi temi e se c’è mai stata una discussione, volta ad allargare alla base associativa una problematica così seria e delicata. Ci saranno stati verbali di Consigli direttivi con le relative decisioni argomentate, motivate e giustificate da azioni concrete, volte a mediare, ricucire? Ci domandiamo, poi, se può avere contribuito quanto trasmesso su Report a far degenerare la situazione, perché anche le illazioni e le accuse mosse in quel contesto, per le quali rimaniamo sbalorditi, meriterebbero un chiarimento con i soci, in primis, e con lo stesso territorio abruzzese, evitando di lasciare ombre sull’operato di Confindustria L’Aquila”.

Una situazione che, a ben vedere, si protrae da molti mesi ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, secondo indiscrezioni confermate dalla lettera odierna, sarebbe la  designazione in seno alla Camera di commercio aquilana: non tanto del presidente Fracassi, divenuto vice presidente camerale, come d’altronde è prassi, quanto la scelta di inserire Imperatore al posto di un imprenditore alla presidenza del Consiglio d’amministrazione dell’azienda speciale della Camera. tanto che i piccoli imprenditori coda continuano nella lettera:

“In ultimo, ci rivolgiamo al direttore che, nell’esercizio delle sue funzioni, è andato ben oltre, accentrando la rappresentanza in più sedi, di ruoli istituzionali, propri degli imprenditori (quale ad esempio, la delega alla ricostruzione, tolta a un imprenditore e non riassegnata a nessun altro), al fine di presiedere ai tavoli della ricostruzione, senza un minimo di riscontro con le problematiche degli imprenditori stessi. Si veda, altresì, l’ultima carica che gli viene attribuita circa la rappresentanza in Consiglio di amministrazione della camera di Commercio, quando autorevoli imprenditori, rappresentanti della Piccola industria, avevano richiesto ed espresso la volontà di svolgere tale ruolo, anche in rappresentanza dei piccoli imprenditori”. Insomma una situazione che rischia di innescare una spirale di veleni e polemiche dannosissime per il già fragile sistema economico aquilano, per questo i firmatari della lettera del  Comitato della piccola industria ( Maurizio Fioravanti, Dino Di Fabio, Ezio Rainaldi, Francesca Pompa, Guido Cantalini, Luigi Silvestri)  chiedono “al direttore di rivedere e di rimettere nuovamente al Consiglio direttivo le rappresentanze da egli stesso ricoperte, per far sì che siano gli imprenditori a svolgere tale ruolo, e al presidente di potersi confrontare con gli stessi, al fine di approfondire e chiarire i punti sollevati, anche attraverso una specifica assemblea. Qualora non ci fossero riscontri e chiarimenti nella direzione auspicata, prima di giungere a eventuali fuoriuscite dal sistema Confindustriale aquilano faremo tutti i passi necessari, compreso il coinvolgimento con richiesta di incontri a Confindustria nazionale a tutti i livelli”.