Il racconto della giornalista Emanuela Grassi sulla scia dell’esperienza vissuta in questo asse culturale tra Pescara e Gravina di Puglia.
di Emanuela Grassi
Era il lontano 2008 quando avendo avuto la possibilità di lavorare con incarico di addetto alle attività di informazione, raccordo con lo sportello Iat e supporto al Servizio Cultura turismo e Politiche Giovanili per l’organizzazione delle varie manifestazioni e la migliore comunicazione tra le stesse presso l’Assessorato al turismo del Comune di Pescara, mi immaginavo un percorso condiviso tra la mia città natale, Gravina in Puglia e la mia città “adottiva”, Pescara, dove ho vissuto per ben dieci anni.
Ben otto anni sono trascorsi da allora e posso felicemente affermare che la mia premonizione o quello che io ho sempre definito in passato sogno e che continuo tutt’ora a raccontare come tale alle persone con cui ho possibilità di confrontarmi, si sta avverando.
Oramai sono tornata a vivere a Gravina da sei anni, anni in cui ho nuovamente lavorato nel settore turismo come segretaria del Consorzio turistico “Gravina in Murgia” nato con l’intento di rimettere al centro lo sviluppo turistico della città di Gravina in Puglia, una città che ha tutte le carte per poter essere considerata uno dei luoghi più attrattivi della Murgia come hanno raccontato gli amici di Penne, città della Provincia di Pescara che sono rimasti letteralmente affascinati dalle bellezze storico-artistiche, dalla cucina tipica e dall’ospitalità della mia Città.
I turisti pennesi, accompagnati da una guida turistica del consorzio hanno visitato dapprima il Belvedere di via Giudice Montea, a seguire il ponte Viadotto – Acquedotto Madonna della Stella, il pianoro della Madonna della Stella, la chiesa di San Michele delle Grotte ed infine Piazza Cattedrale. Ci hanno salutato con la promessa di tornare a trovarci per poter completare la visita con il castello svevo di Federico II; la cosiddetta “Gravina sotterranea”, un piccolo mondo sotterraneo venuto alla luce grazie alla tenacia ed alla perseveranza di Michele Parisi, presidente dell’Associazione Gravina Sotterranea e dei suoi figli (www.gravinasotterreanea.it); il bosco “Difesa Grande”, sito si importanza comunitaria che ospiterà dal 10 al 12 giugno il Trail delle 5 querce, una manifestazione sportiva, culturale e naturalistica che raduna oltre ottocento atleti ed amatori provenienti da tutto il territorio italiano e dall’estero (www.gravinafestinalente.net); e le altre bellezze storiche artistiche della nostra città.

Definita da Federico II di Svevia, “giardino di delizie”, amata così tanto da lui da far realizzare in loco un castello, del quale restano oggi soltanto i ruderi, che aveva la funzione di ospitare lui ed i suoi uomini, prima e dopo le battute di caccia svolte nel territorio murgiano; Gravina è una città cerniera tra Puglia e Basilicata, che sta concorrendo a diventare patrimonio Unesco come braccio di Matera, già insignita del titolo di patrimonio Unesco nel 1993, in particolar modo come secondo blocco strategico, in un ambito culturale unitario. Gravina è anche Città d’arte: tra i numerosi palazzi storici degno di nota vi è la Fondazione “Ettore Pomarici Santomasi”, ubicata nel cuore del centro storico della città, costituita dal Museo-Pinacoteca-Biblioteca-Archivio Storico e da una estesa azienda agricola donata al Comune di Gravina dal barone Ettore Pomarici Santomasi, ultimo esponente maschile, che con specifica disposizione testamentaria, dopo la sua morte avvenuta il 7/12/1917, grazie al lascito legato in favore della Città di Gravina , dispose che venisse eretta in Ente Morale negli anni ’20.

Ancora Gravina è Città delle Chiese rupestri, città che ha dato i natali a Papa Benedetto XIII (accanto alla nostra cattedrale vi è la sua statua), città che ospita la chiesa rupestre di San Michele delle Grotte, considerata la prima cattedrale di Gravina che fa della città un importante sito micaelico; Città della Rievocazione Storica, dove ha sede grazie al Centro Studi e Ricerca “Nundinae”, il “Raduno Internazionale dei Cortei Storici Medievali”, che si tiene nel mese di settembre e che vede la partecipazione sempre più numerosa di gruppi di rievocazione storica provenienti da tutto il mondo; Città in cui ha luogo la Fiera San Giorgio, la più antica Fiera d’Europa, giunta alla sua 722 edizione, nata nel 1294 come fiera agricola, che nel tempo è stata capace di adeguarsi ai tempi che cambiano e si innovano; un evento in cui si mescola la cultura, con la tradizione e con lo sviluppo economico, con l’opportunità di aprire il mercato della filiera agroalimentare pugliese fuori dai confini regionali.

A detta degli amici pennesi, Gravina merita davvero tanto di essere visitata. Perciò, accorrete numerosi a visitare questo Comune barese, che ospita anche la sede del Parco nazionale dell’Alta Murgia e che offre “grano e vino” come potrete leggere nel suo gonfalone.
« Grana dat et vina, urbs opulenta Gravina… hortus deliciarum… » Federico II di Svevia.