di MARCO BRUNO
Il Pescara, finalmente, vola in A e la città risponde con il massimo entusiasmo.
Sono circa le 22.30 quando l’arbitro Maresca fischia il termine della partita con il Trapani e la tifoseria, radunata davanti ai maxi schermi installati nei vari bar oppure in Piazza Salotto, può tirare un sospiro di sollievo: è il Delfino Day. La città, in un istante, diventa un tripudio di cori, voci strepitanti, bandiere sventolate in ampie volute circolari, brindisi e suoni squillanti di trombette. Una fiumana di gente si riversa per le vie, le automobili strombazzano allegramente, si balla, ci si abbraccia, si fa il bagno nella famosa Nave di Cascella.
C’è gioia nell’aria, c’è euforia, ovunque riecheggia una specie di ritornello: serie A, serie A, serie A! Tutte e strade sono interessate dai festeggiamenti, ma è in centro e sul lungomare che il colore biancazzurro diventa una tinta unica: la folla riempie quasi ogni spazio, si cammina a rilento, il traffico di Largo Mediterraneo è fermo a lungo. Stanotte nessuno ha fretta, stanotte gli abruzzesi si uniscono sotto lo stesso cielo biancazzurro, perché proprio in questa notte di giugno il Pescara calcio ha raggiunto un traguardo importante: Serie A, serie A, serie A!