Pari opportunità, a breve l’Osservatorio di Genere


Pari opportunità, a breve l'Osservatorio di Genere

Pari opportunità, a breve l’Osservatorio istituzionale di Genere per coadiuvare il lavoro della politica e dei Dipartimenti regionali.

La proposta è stata lanciata dalla consigliera di Parità regionale Alessandra Genco all’assessore alle politiche sociali Marinella Sclocco: un Osservatorio istituzionale di Genere che possa affiancare il lavoro della politica e dei Dipartimenti regionali, fornendo dati di Genere e osservazioni su provvedimenti, per renderli più rispondenti alle esigenze e alle aspettative dei cittadini abruzzesi, per fotografare la realtà abruzzese, per ottenere una più puntuale programmazione che si adoperi a promuovere una società priva di disequilibri e discriminazioni.

Gli ambiti d’intervento dell’Osservatorio spazieranno dal sostegno e promozione del lavoro, alla programmazione socio-sanitaria, dalla definizione dei tempi delle città ai modelli di mobilità territoriale, fino alla definizione di azioni concrete per contrastare la violenza sulle donne che oggi, purtroppo, non può più essere considerato solo un ‘fenomeno’.

“L’Osservatorio – spiega Marinella Sclocco – vedrà la partecipazione dei soggetti deputati al reperimento, in tutti gli ambiti di competenza della programmazione regionale, di dati che dovranno essere dissociati per genere. E’ prevista anche la presenza di rappresentanti di alcuni dipartimenti regionali e di figure istituzionali preposte al contrasto delle discriminazioni. Questo lavoro servirà a rendere le azioni di governo sempre più mirate e puntuali, con un’ottimizzazione nell’uso delle risorse disponibili. Concordo con la consigliera di Parità Genco sul fatto che le pari opportunità, nella diversità di genere, devono entrare a far parte degli elementi di valutazione per un governo più equo della cosa pubblica. Spesso, infatti, i dati statistici e le rilevazioni utilizzati dalle amministrazioni non tengono conto della differenza di genere, con la negativa ricaduta di non cogliere i differenti bisogni e quindi non erogare le differenti azioni”.

“Insieme alla costituzione dell’Osservatorio – conclude l’assessore – partirà l’iter di modifica della legge regionale sui centri antiviolenza e le case di accoglienza per donne maltrattate (la legge 31 del 2006), che, a distanza di 10 anni dalla sua approvazione, necessita di una revisione ormai improcrastinabile per dare risposte più aderenti ai bisogni e per un cambiamento culturale anche nella gestione amministrativa pubblica”.