In Italia un giovane su quattro non lavora e non studia: con questo triste primato ci classifichiamo al primo posto in Europa.
I dati, contenuti nelle tabelle pubblicate dall’Istat nel dossier ‘Noi Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo’ ed elaborati dall’AdnKronos, si riferiscono all’anno 2015 e ad un range di età tra i 15 e i 29 anni.
La quota di ragazze italiane “passive” sul fronte studio-lavoro tocca 27,1% contro una media europea del 16.7% mentre i ragazzi sono il 24.1% contro una media europea del 13%.
Esaminando i dati divisi per regione, vediamo che capolista è la Sicilia dove la percentuale è 39,5%; al secondo posto la Campania con il 36,2%, al terzo la Calabria con il 35,8%. Del sud anche le successive quattro regioni: Puglia (34,1%), Sardegna (32%), Basilicata (31,8%) e Molise (29,2). La regione più virtuosa risulta essere il Trentino-Alto Adige con il 13,1%.
Guardando al panorama europeo, in termini di passività lavorativa, subito dopo l’Italia si posiziona la Grecia con il 24,1%, seguita dalla Bulgaria con il 22,2%, Romania (20,9%), Croazia (20,1%), Spagna (19,4%), Cipro (18,5%), Slovacchia (17,2%), Irlanda (16,8%), Ungheria (15,1%).
In vetta alla graduatoria positiva spiccano, invece, i Paesi Bassi dove solo il 6,7% delle persone tra 15 e 29 anni è fuori dal mondo dello studio e del lavoro, seguiti da Svezia (7,4%), Lussemburgo (7,6%), Danimarca (87,7%), Germania (8,5%) e Austria (8,7%).