Il WWF: “Solo ombre dal dibattito pubblico sulla ferrovia Pescara-Roma”


pe-roma ferrovia

Nessun approfondimento sulle gallerie del Morrone che potrebbero minare la risorsa idrica.

Decisamente deludente, per non dire altro, l’incontro informativo per la presentazione dei progetti sulla velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara tenuto ieri, venerdì 25 febbraio, all’ex Aurum di Pescara. Al di là di palesi e gravi carenze organizzative (bassissimo volume dell’audio con frequenti interruzioni e cali del volume; schermate del tutto illeggibili) c’è stato anche scarso rispetto per il pubblico presente in sala, compresi i sindaci del territorio. Nel momento in cui dovevano essere formulate le domande si è preferito ad esempio dare priorità a chi ha seguito l’incontro online leggendo quesiti anonimi invece di dare spazio ai rappresentanti del territorio e alle associazioni che avevano ascoltato una lunghissima e insoddisfacente presentazione. Questo fino a quando i presenti hanno perso la pazienza e in tanti, compresi i numerosi amministratori locali, hanno minacciato di andare via.

Il WWF, presente con l’avv. Francesco Paolo Febbo e con la presidente della struttura locale di Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco, ha insistito sulla assurdità, di fronte a lotti funzionali che sono e devono restare in concatenazione, di portare avanti un progetto spezzettato (sono in corso tre procedure parallele di Valutazione di Impatto Ambientale su altrettante tratte con tempi sfalsati e con documentazione incongruente rispetto al dibattito pubblico), ma soprattutto sul pericolo rappresentato dal previsto traforo, addirittura due gallerie, del monte Morrone. Quella montagna ha una situazione idrogeologica simile a quella del Gran Sasso, per cui se il progetto dovesse andare avanti si rischiano gravi conseguenze, tra l’altro, per l’acquedotto Giardino, che serve oltre mezzo milione di abruzzesi, e anche per le sorgenti sulfuree di Popoli. Né si può sostenere che sia un problema ignoto. Citiamo dal paragrafo “Risorse idriche” della Guida geologica regionale dedicata all’Abruzzo, pubblicata nel 2003 a cura della Società Geologica Italiana: “L’idrostruttura dei monti Morrone e Roccatagliata è drenata dalla sorgente Giardino (circa 1mc/s), captata a scopo idropotabile e dal fiume Pescara nell’attraversamento delle gole di Popoli (ca 0,7 mc/s) di cui parte modulata da emungimenti da pozzi ad uso idropotabile). La struttura alimenta subordinatamente, attraverso le conoidi del versante occidentale, la piana alluvionale di Sulmona“.

La velocizzazione della linea ferrata e il raddoppio dei binari rappresentano per il territorio senza dubbio una opportunità, invocata da decenni, ma questo non autorizza a progettare ignorando o sottovalutando criticità ambientali e senza ascoltare davvero la voce dei cittadini. Il traforo del Morrone va evitato: una alternativa dev’essere prevista se si vuole portare avanti il progetto.