Il 15 marzo, dopo un nostro sit-in per denunciare la situazione del diritto allo studio nella regione Abruzzo, dove manca la copertura di 2000 borse di studio del corrente anno accademico, a cui vanno ad aggiungersi diverse centinaia di borse dello scorso anno accademico, una nostra delegazione è stata ricevuta dagli assessori Quaresimale e Liris, oltre che da diversi consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione.
L’incontro, per noi, è stato del tutto insoddisfacente: tutti hanno concordato sulle difficoltà riguardanti la situazione delle borse di studio che denunciavamo, ma i due assessori non solo non sono stati in grado di spiegare le motivazioni della situazione, ma neanche hanno fornito tempistiche precise per il pagamento delle borse. Tutta la riunione è stata un continuo scaricabarile sugli uffici regionali e sulle ADSU, che non sarebbero in grado di fornire dati e graduatorie.
Abbiamo esplicitamente chiesto di velocizzare i versamenti delle borse di studio di Chieti-Pescara (anno accademico 2020/21) ma gli assessori non sono stati in grado di impegnarsi su una data per il pagamento di queste borse di studio in ritardo da più di un anno!
La stessa sorte è toccata alla monetizzazione della mensa, ossia l’obbligo di legge di restituire la quota di vitto nel momento in cui il servizio non è reso fruibile, per gli studenti e studentesse di Teramo, Chieti e Pescara.
E il destino della caserma Campomizzi dell’Aquila, cui sono legati 360 posti letto e 60 posti di lavoro, rimane in bilico, visto che anche ieri non ci sono state risposte precise.
Noi non ci stiamo: basta con le parole, è ora di passare ai fatti!
È per questo che siamo ancora più convinti che bisogna proseguire con la mobilitazione : uniti dobbiamo far valere i nostri diritti perché è ormai chiaro che altrimenti questi saranno calpestati!