“Da qualche tempo le cronache parlano di carenza di personale per ristoranti e hotel in vista della stagione estiva. Il problema è reale, tuttavia bisognerebbe tornare a guardare nelle nostre scuole alberghiere dove ci sono ancora ragazzi appassionati, che aspettano solo un’occasione per lavorare e farsi notare”. Lo dichiara Francescopaolo Falconio, presidente della Onlus Peppino Falconio, commentando i recenti allarmi del mondo della ristorazione sulla carenza di personale.
“Il problema della carenza di personale c’è – spiega Falconio – ma anche una possibile soluzione. Senza entrare nel merito delle cause, come ad esempio il reddito di cittadinanza considerato da alcuni il problema principale, bisognerebbe tornare a pescare nelle scuole alberghiere. Anche se nettamente in calo rispetto agli ultimi anni – nota Falconio – nell’anno scolastico 2021-2022 sono stati 34 mila in Italia i ragazzi che hanno scelto questo percorso di studi. Parliamo di un considerevole numero di aspiranti cuochi che sarebbe un grave errore ignorare. Certo – continua – non tutti diventeranno chef affermati e non tutti hanno l’attitudine a fare questo mestiere ma se non si va a vedere cosa sanno fare non lo sapremo mai”.
E proprio su questo Falconio ricorda le borse di studio assegnate dalla sua Onlus, fondata con i fratelli Emiliano e Stefano per ricordare il padre Peppino Falconio, chef e insegnante scomparso due anni fa. “Nel 2021 siamo partiti da casa nostra, dall’Abruzzo e da Villa Santa Maria. Abbiamo premiato una ragazza, Eleonora Di Florio, che, dopo essersi fatta valere durante il master vinto, questa estate tornerà al ristorante stella Michelin “Villa Maiella” per fare la sua stagione, stavolta con retribuzione da apprendista. Poi a settembre usufruirà dell’altra parte della borsa di studio e si iscriverà all’Università di Teramo a uno dei corsi di Scienze dell’alimentazione”.
Lo scorso maggio in Sicilia la Onlus Falconio di allievi ne ha premiati quattro, due dei corsi di sala e due di cucina. “E che sono bravi e con l’attitudine giusta – rimarca Falconio – non lo dico io ma la nostra qualificata commissione, capitanata in Sicilia da chef del calibro di Pino Cuttaia, Toni Lo Coco e Peppino Tinari che, come giusto che sia, non hanno fatto sconti. Insomma – conclude Falconio – una via d’uscita a questa carenza di vocazione e personale da impiegare c’è, basta solo accendere un faro su questi ragazzi che aspettano solo una chiamata”