Da tre anni e mezzo nulla di nuovo sul tema del contributo delle istituzioni alla soluzione della vicenda.
Nessuno ha invocato la riunione del Tavolo Tecnico del MISE, non più riunitosi dal 3 aprile 2019, per ricercare le condizioni istituzionali atte a validare interventi straordinari, come si fa e si sta facendo per altre crisi aziendali, con cui sostenere il comparto termale abruzzese.
Fin da allora sostenevamo come, con il consolidarsi di un contesto tecnico-giuridico di estrema difficoltà, in mancanza di interventi efficaci si sarebbe arrivati all’imminente e prevedibile di chiusura dell’attività. Siamo stati facili profeti.
Dalle istituzioni finora solo dichiarazioni generiche e distanti dalla sostanza dei problemi, nessun atto amministrativo!
Insomma, le istituzioni hanno fatto e fanno ancora “spallucce”, inspiegabilmente distratte, in attesa del passaggio del cadavere sulla riva del fiume. Ad esse ponemmo e poniamo ancora 10 DOMANDE, otto delle quali sono ad oggi senza risposta alcuna.
1) Possibile che non si parli più dei possibili interventi della Regione, nelle competenze sia della Sanità che delle Attività estrattive? Possibile che la Regione si sia limitata a sporadici atti di natura esclusivamente tecnica volti alla verifica delle condizioni della concessione, come per altro da noi introdotte dalla Delibera di Giunta Regionale n. 101 del 17 febbraio 2015, con una doverosa ispezione tecnica e senza che gli esiti di questa abbiano determinato alcun atto di attenzione politico-istituzionale?
2) Dove sono “le azioni istituzionali necessarie per evitare la mancata riapertura dello stabilimento termale” nel frattempo messe in atto dall’Amministrazione Comunale, di concerto con quella Regionale, dello stesso colore politico, che avevano assicurato in campagna elettorale e durante il Consiglio Comunale straordinario (l’unico) del 21 giugno 2019?
3) Come mai, nonostante gli annunci, Comune e Regione non hanno mai provveduto ad inviare l’istruttoria di competenza al Tavolo di Crisi del MISE, al fine di ottenere l’applicazione straordinaria del documento tecnico dell’Azienda Sanitaria Regionale “Qualificazione sanitaria nel settore termale – modello assistenziale. Linee di indirizzo” e valutare la possibilità di un atto straordinario per le Terme di Caramanico ad erogare prestazioni riabilitative a costo zero per il Servizio Sanitario?
4) Dove sono i 900mila euro della Legge di Stabilità Regionale 2019, trovati dal Governo regionale del Presidente Vicario Lolli, per il rifinanziamento della L.R. 15/2002 per “Promuovere il termalismo” (art.64, L.R. 15/2002), incentivando la valorizzazione dei centri termali con concessioni in atto? A questo rispondiamo noi: sono stati cancellati! A dicembre scorso i Consiglieri Paolucci e Blasioli tentarono di reinserire la posta in bilancio con uno specifico emendamento. Risultato? La maggioranza regionale lo respinse!!!
5) Che fine ha fatto l’appalto del 1° lotto delle Piscine Termali finanziato con 600mila euro dalla Giunta D’Alfonso? A quasi tre anni dall’aggiudicazione dei lavori e ad un anno dalla richiesta di delocalizzazione la Regione tace!!! Langue ancora un’opera che, oggi più di ieri, è strategica per innovatività, capacità di intercettare la nuova domanda, possibilità di compartecipazione degli operatori locali e aggiunta di reali elementi di supporto economico-finanziario alla pianificazione di settore.
6) Che fine ha fatto il disposto della Delibera della Giunta D’Alfonso n. 626/2017, con cui si è attribuito l’ulteriore finanziamento di 1 milione di euro per le piscine termali? Buio pesto; eppure, quando si è trattato di sostenere il ritiro del Napoli Calcio il tempo l’hanno trovato ed anche i soldi (tanti)!!! Il territorio della valle dell’Orta è forse figlio di un Dio Minore?
7) L’Amministrazione Comunale è timida e non vuole incalzare la Regione? Ritiene prevalga il proprio allineamento politico sulla tutela degli interessi della Comunità?
8) La Regione di Marsilio è incapace di procedere o non vuole procedere? Ha forse altri piani, assolutamente non chiari e comunque non condivisi attualmente con i portatori di interesse e le parti sociali?
9) Possibile che sia questa l’attenzione della Regione nei confronti del sistema termale di Caramanico e del suo comprensorio? Possibile che non ci sia visione per un settore così importante dell’economia turistica abruzzese, e che invece in frettolose e, ormai, datate riunioni, si continui a farneticare su fantasiosi modelli di sviluppo alternativi, senza invece nulla chiarire delle intenzioni della Regione sulla tutela dell’utilizzo delle acque termali? O si perseguono altri e misteriosi fini?
Chiarezza, determinazione, correttezza intellettuale e sostegno istituzionale e finanziario. Questo chiediamo nel rispetto delle famiglie, che sono ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche, e di un territorio di eccellenza che non merita una politica approssimativa e superficiale.