Riceviamo e pubblichiamo nota congiunta degli Ordini e Collegi professionali delle province di L’Aquila e Teramo.
Il DL n. 183/2020, art.17 comma2 bis con la Legge di conversione 26 febbraio 2021, n. 21 (in G.U. 01/03/2021, n. 51) stabilisce: “2-bis. Al fine di concludere rapidamente gli interventi di cui all’articolo 1, comma 3, del decretolegge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, gli aventi diritto devono presentare la domanda per la concessione del contributo entro il termine inderogabile del 30 settembre 2021, pena la decadenza dal beneficio. Per gli interventi per i quali e’ necessario accertare un maggior danno collegato agli eventi sismici del centro Italia, e per quelli da realizzare nell’ambito dei centri storici dei comuni del cratere, diversi da L’Aquila, o comunque ricompresi negli ambiti di intervento dei piani di ricostruzione degli stessi comuni, gli aventi diritto devono presentare la domanda per la concessione del contributo entro il termine inderogabile del 30 settembre 2022, pena la decadenza dal beneficio. Il comune puo’ avvalersi degli strumenti di cui all’articolo 67-quater, comma 2, lettera a).”. Tale Legge n. 21/2021 inquadra la ricostruzione post-sisma 2009 in termini di accelerazione con le tappe del 30 settembre 2021 e 30 settembre 2022, giustamente seguita dallo Stato, che non poteva prevedere gli effetti aggiuntivi sull’economia con gli aumenti dei costi dei materiali, dell’energia e della manodopera con diverse dinamiche in relazione alle condizioni sia proprie del mercato di riferimento, sia indotte inesorabilmente da eventi internazionali. A queste cause si sono aggiunti altri fenomeni connessi alle diverse transizioni, anche esse affrontate con le urgenze imposte per fruire dei finanziamenti europei. Tuttavia tali urgenze e le proroghe trimestrali per pratiche a scadenza con incentivi fiscali hanno potuto sortire poco effetto per la programmazione dei tempi anche al fine di ricondurre il mercato verso equilibri sostenibili. D’altro canto, tutti gli immobili ricompresi nel cratere sisma 2009, fatto salve rare eccezioni, sono stati oggetto di sopralluoghi e accertamenti del danno da parte degli appositi Organi sin dal primo momento post sisma e quindi risultano essere tutti censiti. In particolare, per quelli ricadenti nei centri storici, e quindi ricompresi nei Piani di Ricostruzione, è stata prevista anche una dotazione economica originaria per il ripristino della loro agibilità. Sul piano delle tempistiche, l’effettiva dotazione economica potrà essere accertata nella fase esecutiva della progettazione, tenendo conto delle evoluzioni normative, delle reali condizioni di mercato e dello stato di fatto dell’immobile al momento della progettazione e della disponibilità di fondi per la copertura delle spese. Condizioni queste che determinano il reale termine di tempo per configurare esecutivamente i termini concreti sul piano economico e finanziario della domanda di concessione dei contributi per la ricostruzione privata e per la disponibilità della copertura della spesa conseguente. Nel merito degli avvisi USRC del 19/04/2021 e del 31/03/2022, – visto l’approssimarsi della scadenza di cui alla norma sopra richiamata; – visto che dall’avviso dell’USRC del 31.03.2022 ad oggi, che siamo al ridosso della scadenza, l’accelerazione auspicata non è avvenuta in quanto: – le condizioni emergenziali hanno influito sulla vita dei cittadini, delle comunità sociali, dell’organizzazione amministrativa con riflesso anche sui tempi di intervento, sulle condizioni generali del territorio e particolari anche degli uffici della Pubblica amministrazione, tutti coinvolti dalle problematiche causate dal Corona Virus e successive varianti; – la crisi generica dell’edilizia e gli interventi di agevolazioni fiscali in tempi stretti hanno portato altresì ad una fase di saturazione delle disponibilità di professionisti cooptati nelle pratiche di incentivi fiscali (SUPERBONUS), problematiche di gestione degli appalti, servizi legati alle iniziative del PNRR che influiscono sulle tempistiche e sul coinvolgimento dei cittadini nella fruizione degli aiuti dello Stato; – l’attività dei professionisti è stata rallentata e resa difficoltosa dagli effetti della congiuntura sanitaria legata al Covid19 (riunioni non in presenza, difficoltà di accesso, necessariamente regolamentato, presso gli Uffici pubblici, indisponibilità del personale per contagio o causa quarantena, …); a tal proposito si rammenta che il D.L. 183/2020 è stato emanato in tempi interferenti con la crisi pandemica; – quanto sopra ha costretto gli studi di progettazione ad un rallentamento delle attività che hanno riguardato soprattutto pratiche di ricostruzione con conclamate problematiche attuative, legate soprattutto ad elementi di carattere giuridico amministrativo che spesso esulano dalle attività progettuali (irreperibilità dei proprietari, insufficienza di atti o titoli pregressi, legittimità delle consistenze edilizie, contenziosi, zone non accessibili ai rilievi causa Covid19, sovrapposizione di danni dovuti al sisma 2009 e sisma 2016, usi civici, compatibilità tra situazioni reali e catastali indagate all’attualità senza riferimento alla evoluzione nel tempo dei modi di accertamento di valore fiscale del patrimonio immobiliare, etc…); – la possibilità di avvalersi da parte dei consorzi dello strumento Superbonus 110, sia come integrazione al contributo sisma per le quote in accollo che, come forma totalmente alternativa di finanziamento con proroga al 2025, ha comportato da parte di questi, ragionamenti sull’opportunità di usufruire di tali strumenti anche assumendo impegni formali. Le recenti problematiche però legate al Superbonus 110 che di fatto ne sconfessano la bontà normativa e l’applicabilità economica stanno comportando drastici ripensamenti sul loro utilizzo; – di recente le pratiche legate al PNRR hanno avuto la priorità in termini di urgente impegno sia di professionisti sia di impiegati pubblici all’interno di Enti quali Comuni, Regioni, Soprintendenze e Enti Parco per assolvere alle numerose richieste, dei cittadini e dei Comuni, ravvicinate nel tempo e per ciò in gran parte inevase; – l’attuale congiuntura economica legata anche agli eventi bellici e lo sconsiderato aumento dei prezzi in edilizia interferiscono con le tempistiche ed i provvedimenti inerenti la ricostruzione privata post sisma; tutto quanto ciò premesso, considerato che: – numerose pratiche tra quelle attese al protocollo sono correlate a spese già sostenute e impegni contrattuali già in essere, e quindi l’eventuale mancato seguito al contributo configurerebbe scenari di contenziosi non auspicabili; – ad oggi lo stato d’avanzamento dei lavori dei Comuni del cratere è molto al di sotto di quelle che erano le aspettative; – che l’aumento dei costi dell’edilizia derivanti dalle attuali condizioni di crisi ha come conseguenza l’esecuzione di minori opere a scapito della qualità degli interventi di miglioramento sismico ed energetico; nello spirito di responsabilità sociale che questi Ordini intendono rappresentare, ascoltate le numerose istanze provenienti dai proprietari e dai professionisti, si chiede di attivarsi presso gli Organi competenti 1) per l’aumento dei contributi per la ricostruzione i cui costi base sono ancora ancorati all’emanazione della Legge n. 134 del 07 agosto 2012, la c.d. Legge BARCA; 2) per l’emanazione di un provvedimento che abroghi il termine ultimo per la presentazione delle domande di concessione dei contributi per la ricostruzione privata post sisma 2009.