Lo spettacolo con Eva Robin’s Evə al Florian Espace


eva robin's

Inizia con un grande appuntamento questo mese di novembre al Florian Espace di Pescara, con la Compagnia Teatri di Vita di Bologna, che porterà venerdì 4 e sabato 5 novembre alle 20.45 e la domenica 6 novembre in pomeridiana alle 18.00, lo spettacolo Evə, con l’icona trans Eva Robin’s e la regia dell’aquilano Andrea Adriatico, autore che affronta da sempre tematiche e drammaturgie complesse con un’ispirazione visiva e narrativa di taglio cinematografico, e in questo spettacolo torna a confrontarsi con i temi LGBTQ+ e con la fluidità di generi umani e teatrali, di storie e identità, attraverso il racconto ‘oltraggioso’ del bambino William. Nel cast anche Patrizia Bernardi, cofondatrice di Teatri di Vita e dal 2009 tra le protagoniste della rinascita culturale de L’Aquila con l’associazione Animammersa.

Evə di Jo Clifford

riflessǝ in Andrea Adriatico nella traduzione di Stefano Casi

con Eva Robin’s, Patrizia Bernardi, Rose Freeman e Anas Arqawi, Met Decay, Saverio Peschechera

scene e costumi Andrea Barberini, Giovanni Santecchia  e la produzione Teatri di Vita

Una storia che conoscono tutti. Forse. Quella di quando Dio creò Adamo ed Eva, prima il maschio e poi, come un ripiego, la femmina. Due generi ben distinti, con destini ben segnati. Perché in questa storia non è stato previsto chi sta nel mezzo, o ha un po’ dell’uno e un po’ dell’altra.

Un bambino che non amava essere chiamato William e voleva giocare con le bambine, e che poi è cresciuto, anzi è cresciuta, e ora ha deciso di raccontare agli spettatori, alle spettatrici e a tutti coloro che stanno nel mezzo, o hanno un po’ degli uni e un po’ delle altre, la sua storia, anzi la sua Genesi. Una storia che conoscono tutti, anzi… una storia che non tuttǝ conoscono.

In scena una compagnia di tantǝ “evǝ” che moltiplicano l’originario monologo in un coro di identità e fluidità: Eva Robin’s, icona del transgender; Rose Freeman, perfomer-regista di Philadelphia (Usa); Patrizia Bernardi, attrice storica di Teatri di Vita; Anas Arqawi, attore palestinese; Met Decay, danzatore e performer.

Eva Robin’s, icona trans dello spettacolo italiano, alterna la sua presenza come attrice in televisione, al cinema (in film diretti da Dario Argento, Damiano Damiani, Maurizio Nichetti, Alessandro Benvenuti) e in teatro, dove debutta nel 1993 al Festival di Santarcangelo ne La voce umana con la regia di Andrea Adriatico, con il quale calca le scene in molti altri spettacoli, attraversando autori come Cocteau, Copi, Beckett, Jelinek. Sempre in teatro ha lavorato con altri registi come Valter Malosti e Leo Muscato (in Tutto su mia madre, che le è anche valso la nomination al premio Ubu 2011).

Jo Clifford è una drammaturga e performer inglese, di base a Edimburgo, ha scritto oltre cento opere teatrali, e le è stato assegnato il premio Olwen Wymark. Tra le sue opere, il controverso The gospel according to Jesus, queen of Heaven. God’s new frock, titolo originale di evǝ, è stato scritto nel 2002 e presentato in Italia nel 2007 all’interno di Intercity Festival. Durante il lockdown ha scritto svariati pezzi per teatri e radio inglesi, oltre che due brevi sequenze teatrali per la sua compagnia Queen Jesus Productions. Attualmente sta lavorando all’opera The not so ugly duckling con Maria MacDonel e The Covid requiem con Lesley Orr per il teatro di Pitlochry.

Andrea Adriatico compone partiture della parola e dello spazio, facendo base nella “casa” bolognese di Teatri di Vita creata nel 1993: spettacoli che spesso incontrano drammaturgie dense come quelle di Koltès, Pasolini, Beckett, Copi, Jelinek, interlocutori privilegiati di un modo autorale di creare concerti di corpi e voci, attraversando con i suoi lavori numerosi festival da Santarcangelo alla Biennale Teatro. Al cinema racconta rimozioni intime e pubbliche in documentari e film drammatici, presentati e premiati in festival internazionali, fino all’ultimo Gli anni amari, prodotto con Rai Cinema e dedicato alla vita di Mario Mieli

Patrizia Bernardi è attrice e cofondatrice insieme a Andrea Adriatico di Teatri di Vita e della compagnia riflessi. Come attrice, è stata diretta da Adriatico in numerosi spettacoli, come Is, is oil, Un pezzo per sport, La maschia e Madame de Sade, per il quale viene candidata nel 1999 al premio Ubu come migliore attrice. Dal 2009 è tra le protagoniste della rinascita culturale de L’Aquila con l’associazione Animammersa, nata dall’esigenza di raccontare e raccogliere attraverso diverse forme d’arte le testimonianze sul terremoto che ha distrutto la città, con la creazione di spettacoli e progetti artistici .

Teatri di Vita è il teatro comunale di Bologna dedicato allo sviluppo delle forme contemporanee dello spettacolo, attraverso la produzione di teatro e cinema; la programmazione di teatro e danza internazionali in stagioni e festival interdisciplinari; la formazione e la didattica; l’accoglimento di progetti in residenza artistica. Dal 1993 rappresenta nella Regione Emilia-Romagna e nella città di Bologna un luogo di produzione e promozione culturale originale e significativo, punto di riferimento per la domanda, sempre più diffusa, di spettacolo contemporaneo e internazionale e di nuovi modelli di scambio culturale e incontro. Dal 2022 è riconosciuto dal Ministero della Cultura come “Centro di produzione teatrale”.

Per il ciclo teatrale postPlay – storie di teatri questa settimana l’appuntamento con la Compagnia e il Florian vedrà la partecipazione di Sibilla Panerai, storica dell’arte, nella serata del 4 novembre, e il 5 novembre di Davide Silvestri, fondatore e presidente dell’associazione La Formica Viola, realtà pescarese che promuove e valorizza l’autodeterminazione di genere proponendosi di intervenire nella decostruzione di rappresentazioni culturali e stereotipi di genere.

Il prossimo appuntamento sarà un altro gradissimo nome del teatro italiano, Marco Baliani, per una serata in collaborazione con il FLA Festival di Libri e AltreCose, il 10 novembre all’Auditorium Flaiano alle ore 21.00