Tragedia alla Sabino Esplodenti di Casalbordino. Le dichiarazioni


Sabino Esplodenti di Casalbordino

Fina: “È una mattanza. Non se ne può più. Serve cultura della sicurezza”

“L’incidente e le vittime alla Esplodenti Sabino di Casalbordino ripropongono tragicamente la questione del deficit nel nostro Paese di un livello accettabile di sicurezza nei luoghi di lavoro, per giunta all’indomani del messaggio sul tema del Presidente della Repubblica. Siamo ormai ad un’inaccettabile mattanza”: lo dichiara Michele Fina, senatore del Partito Democratico.

Fina prosegue: “Nell’esprimere la mia vicinanza a chi oggi ha subito un terribile lutto, non si può non osservare come l’azienda in questione sia stata coinvolta in un incidente della medesima gravità, con vittime, solo tre anni fa. Il trattamento delle polveri esplosive è un comparto ad alto rischio che purtroppo in Abruzzo ha prodotto vittime anche negli anni passati e non si può prescindere da una riflessione doverosa e necessaria, che coinvolga tutti gli enti che hanno responsabilità e compiti nella filiera. Cominciando dalle aziende stesse, specialmente quelle che operano in comparti ad alto rischio, affinché i controlli siano efficaci e prioritari, ancor più dove il rischio in termini di vite umane è maggiore, fermo restando il principio di garanzia della sicurezza ovunque. La riflessione va poi estesa alla necessità di investimenti in formazione e attrezzature, che passano da un ruolo più incisivo dello Stato, a partire dalla diffusione di una cultura della sicurezza. E’ questo in definitiva il presupposto di ogni possibile salto di qualità, come ha fatto notare il Presidente Mattarella. E’ da qui che deve passare l’impegno di tutti noi, nei ruoli e nelle posizioni da cui agiamo”.

IL CAPOGRUPPO TAGLIERI ESPRIME IL CORDOGLIO DEL M5S 

“L’esplosione avvenuta oggi a Casalbordino, a seguito della quale hanno perso la vita più persone, ci lascia sgomenti e rappresenta una nuova profonda ferita per tutto l’Abruzzo. Un colpo ancora più duro per la comunità di Casalbordino, già segnata da precedenti incidenti in questo sito.
In attesa che le autorità preposte effettuino i dovuti accertamenti sulla dinamica dell’esplosione, è doveroso da parte delle istituzioni aprire un’attenta riflessione sul tema della sicurezza sul posto di lavoro, particolarmente in una regione come l’Abruzzo che ogni anno registra dati sempre più allarmanti.
In questo momento di grande dolore intendo esprimere tutta la vicinanza del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle alle famiglie delle vittime e all’intera comunità”. Lo afferma il Capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Francesco Taglieri.

ALBERTO BAGNAI (LEGA)

“Una tragedia di grandi dimensioni, che colpisce tutto l’Abruzzo. Quanto accaduto oggi alla fabbrica Sabino Esplodenti di Casalbordino richiama tragicamente l’attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, ultimamente evidenziato dal ricorrere di gravi sciagure.” E’ quanto afferma il deputato della Lega, Alberto Bagnai, in merito all’esplosione avvenuta nella tarda mattinata alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, per cause che, al momento, sono ancora in corso di accertamento.

“Esprimo il mio cordoglio alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle tre vittime”, prosegue Alberto Bagnai, “Colpisce che la sciagura sia avvenuta alla vigilia dell’udienza preliminare per un evento analogo che aveva colpito la stessa azienda. Sono in costante contatto con le autorità locali e mi sono messo a disposizione per ogni eventuale necessità. Questo Governo ha posto tra i temi prioritari quello della sicurezza sul lavoro, che richiede un’attenzione particolare in contesti che, come quello oggi colpito, sono esposti a rischi, e per questo continueremo a chiedere ulteriori risorse per formazione, prevenzione e controlli”.

Di Girolamo (M5S): Dolore e rabbia per quanto accaduto

Roma, 13 settembre – La senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo affida ad una nota la reazione alla notizia della morte di 3 operai della ditta Sabino Esplodenti di Casalbordino.

“Una notizia terribile che colpisce e lascia sgomenti tutti noi, proprio mentre al Senato si discute la mozione unitaria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Alle famiglie degli operai esprimo sentimenti di cordoglio e vicinanza. È arrivato il momento di dire basta: non si può morire di lavoro. Queste morti, come ha ribadito proprio ieri il Presidente della Repubblica Mattarella, “feriscono il nostro animo e feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita”.

“L’incidente di oggi arriva a pochi giorni di distanza di quello drammatico sui binari di Brandizzo e ricorda tristemente quello di 3 anni fa, nella stessa fabbrica di Casalbordino, in cui persero la vita altri 3 operai”.

Anche per questo motivo la senatrice non riesce a nascondere la rabbia per quanto accaduto oggi: “Com’è stato possibile? Cosa è stato fatto in questi anni per la sicurezza di quella fabbrica? Quali provvedimenti sono stati adottati? Per la miseria, stiamo parlando di una fabbrica di esplosivi!”

“Le morti sul lavoro sono una piaga del nostro Paese e in Abruzzo lo sappiamo bene, vista l’impennata registrata negli ultimi mesi sul nostro territorio. Sono necessari controlli stringenti, che devono essere decisamente più incisivi, maggiori tutele e garanzie per chi lavora. È necessaria una nuova cultura del lavoro e della sicurezza. Cosa possiamo dire alle famiglie di questi lavoratori? Cosa possiamo dire alle famiglie di chi esce la mattina per andare al lavoro e non fa più ritorno ai suoi affetti? Nulla, non ci sono parole e in questo momento sarebbero inopportune”.

“Spero che eventuali responsabilità vengano accertate al più presto e che episodi del genere non abbiano più a ripetersi” – conclude la senatrice.

 

Franco Spina segretario generale Cgil Chieti 

“Ci troviamo a commentare con profondo dolore l’ennesima tragedia sul lavoro – dichiara il segretario generale della Cgil Chieti Franco Spina – tre operai hanno trovato la morte, tre lavoratori che non torneranno mai più dai loro cari. Si continua a morire di lavoro, è inaccettabile, inconcepibile.

Fermo restando che saranno le indagini delle autorità competenti a chiarire le modalità dell’accaduto, la Cgil Chieti, ribadisce con fermezza ed ancora una volta, la necessità di porre in campo tutte le azioni utili per arrivare al rischio zero infortuni.

 Non parliamo soltanto di investimenti economici, certo quanto mai necessari, parliamo anche di cultura della sicurezza che significa formazione continua.

Bisogna infine intensificare i controlli per quei settori e quelle aziende che, per loro natura, hanno un più elevato rischio o che abbiano avuto in  passato, eventi infortunistici di rilievo.

Occorre passare dalle mere buone intenzioni ad azioni efficaci e interventi coordinati dalle Istituzioni.

La Cgil Chieti è vicina alle famiglie, a loro va tutta la nostra solidarietà”.

Coord. USB Lavoro Privato Abruzzo e Molise

Incredibile ma vero, è accaduto di nuovo! L’esplosione alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, che ha causato 3 morti, sembra un film horror già visto, nel 2020, in un’altra deflagrazione, avevano perso la vita altrettanti lavoratori e nel passato vi erano state altre situazioni simili con morti e feriti gravi. Si era detto mai più invece ci risiamo. I lavoratori pagano con la vita un sistema di controlli che non funziona, che non previene e che non punisce chi manda al massacro i lavoratori.
Non dimentichiamo che un altro lavoratore di un’azienda dello stesso settore, nel teramano, ha perso la vita nel mese di febbraio e che la conta dei morti in Abruzzo aumenta di anno in anno.
Ribadiamo che la politica deve intervenire e crediamo, come abbiamo proposto a tutti i gruppi consiliari regionali il 4 dicembre dello scorso anno in occasione dello sciopero generale, che è necessario potenziare gli organici degli enti di controllo delle ASL e attuare una loro riforma profonda per non lasciare scampo a chi non rispetta le regole.
Alle aziende che violano le leggi sulla sicurezza va sospesa l’attività e prevedere dei controlli stringenti periodici: meglio lavoratori cassintegrati che morti.
Ribadiamo con forza che bisogna introdurre un reato specifico nella legislazione: il reato di omicidio sul lavoro.
La politica piange e fotte, come si dice a Napoli, ma sulla sicurezza non fa nulla, per questi motivi, USB e Rete Iside, hanno lanciato la campagna di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare che istituisce questo reato e per mettere il Parlamento Italiano di fronte alle proprie gravi responsabilità.
Basta con le interviste mediatiche piene di costernazione da parte dei politici, non più credibili, e basta anche con le finte rimostranze di CGIL, CISL e UIL.
Quanti morti servono per comprendere che bisogna intervenire in modo radicale?
Quanto sangue deve scorrere per comprendere che gli attuali strumenti non bastano a fermare la sequela di morti ammazzati sul lavoro?
Chiederemo formalmente al Prefetto di Chieti e alle altre Prefetture una convocazione immediata e l’istituzione di una commissione permanente sulla sicurezza che abbia interlocuzioni con la politica che ha il dovere di agire di fronte a questa mattanza.
Se i lavoratori muoiono il minimo è che i responsabili vadano in galera.
Il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris
“C’è un esercito di lavoratori che esce la mattina e non ha certezza di rientrare a casa. Questo non è più tollerabile, quindi mentre esprimo il mio profondo cordoglio per le vittime dell’ennesimo incidente sul lavoro, oggi a Casalbordino, in aula al Senato insieme ai miei colleghi ho votato a favore di una mozione che va proprio nella direzione di inasprire le normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, prevedere maggiori e più severi controlli – in buona sostanza un passo avanti verso l’aggiornamento del testo unico sulla sicurezza – perché il tema è di quelli che non possono essere più rimandati”.
“Credo sia doveroso che la politica nel suo complesso e le istituzioni a tutti i livelli”, rileva Liris, “facciano proprie le parole del presidente della Repubblica, che solo ieri ha ribadito come lavorare non sia morire. È evidente che quanto stiamo facendo non è abbastanza per cui dovremo ora impegnarci per innalzare il livello di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro del nostro Paese. Nel mio percorso professionale da medico del lavoro ho avuto modo di acquisire le giuste competenze, anche attraverso l’approfondimento del dl 81 del 2008, maturando una certa cultura della sicurezza che mi induce a concentrare particolari sforzi nella direzione di una maggiore sensibilità collettiva”.