Mario Negri Sud, ricerche al capolinea


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Il Mario Negri Sud ha chi­uso i battenti. Il 13 mar­zo scorso il tribunale di Chieti su ordine del prefetto Fulvio Rocco De Mari­nis, ha comunicato l’avvio della liquidazione del prestigioso centro di ricerca scientifica, biomedica, farmacologica e di ba­se. Pro­prio in quella gior­nata, nel­la sede dell’istituto a Santa Maria Imbaro, sono arrivati i commissari liquidatori che hanno im­media­tamente interrotto tutte le attività del centro. Per i cir­ca 100 la­voratori tra ricercatori, borsisti, dipendenti e tecnici è stato uno choc.

In po­che ore hanno dovuto ab­bandonare l’isti­tuto, raccogliere i pochi og­getti personali che sono riusciti a re­perire dagli uffici in pochi minuti e ricon­segnare i bad­ge per farli smagnetizzare. Nessuno da quel mo­mento è più potuto rientrare nell’istituto.

“Ci siamo sentiti dei ladri in casa nostra – accusano i ricercatori – una situazione umiliante che ha aggiunto ancora più pathos a un mo­mento già traumatico di per sé”. I dipendenti sono allo stremo delle forze da tem­po. Da ben 19 mesi non ri­ce­vo­no lo stipendio né si sa con certezza se, dopo l’av­vio del­la liquidazione, po­tran­no accedere al Tfr. “Quella del Negri Sud – commentano i sindacati che hanno annunciato di aver presentato due esposti alla Procura della Repubblica di Lanciano per fare chiarezza sulla crisi della fondazione scientifica – è una fine an­nunciata negli ultimi anni da una serie infinita di allarmi sindacali che oggi trova la conclusione più dolorosa per i lavoratori”.

“Abbiamo assistito – proseguono Filcams-Cgl, Fisa­scat-Cisl e Cgil Abruzzo- ad una storia torbida, dove i grandi dirigenti del centro sia privati che pubblici non sono riusciti a produrre un piano di rilancio praticabile, tale da delineare una strategia concreta, concertata e credibile. Una sconfitta du­ra che lascia la nostra regione più fragile e con meno eccellenze”.