Sono passati venti anni, più o meno e in Abruzzo si torna a parlare del sistema appenninico.
Il motivo è l’Expo 2015 dove è stato presentato un progetto, a cura della Regione Abruzzo, che prendendo spunto da ApE (Appennino parco d’Europa), che rimette al centro la più grande e importante catena montuosa delle quattro penisole euroasiatiche che si proiettano nel Mediterraneo – anatolica, balcanica, italiana e iberica – che trova in Abruzzo le vette più alte e gli scenari più vasti e suggestivi, insieme a una delle più alte e intense concentrazioni di diversità biologica e culturale dell’area euromediterranea.
Pur tra contraddizioni, insufficienze e ritardi molte di quelle che venti anni fa erano solo visioni e opzioni minoritarie, esperienze embrionali quando non marginali, sono diventate scenari sempre più condivisi, iniziative e imprese nel segno della soft economy e della green economy che hanno reso più forti, consapevoli, coesi e competitivi molti territori.
Un tema coerente con quello dell’Expo 2015 che può fare dell’Appennino, e in particolare dei suoi parchi, il luogo dove concetti come sovranità alimentare e biodiversità ritrovano la loro fisicità e territorialità allontanandosi così da interpretazioni che rischiano di essere percepite come ideologiche e scolastiche.
Per questi motivi si è articolato un progetto fatto di nove tappe la prima già sviluppatasi nell’ambito del Salone dei prodotti tipici e dei parchi svoltosi all’Aquila a fine maggio; la seconda invece si è tenuta nei giorni scorsi nel monastero di Santo Spirito ad Ocre alla presenza del ministro Dario Franceschini, per parlare di Ritorno al futuro/Appennino people experience L’Appennino raccontato da chi ci vive, ci lavora, lo ama:“Un territorio – dicono gli organizzatori – nel quale si intrecciano offerte diversificate da ripensare in funzione della centralità della storia e delle valenze materiali e immateriali della montagna. L’ Appennino non più come meta residuale ma destinazione d’eccellenza nella quale si può vivere l’essenza della civiltà italiana”.