Aumentano la produzione e il fatturato ma diminuiscono i posti di lavoro. Bene le grandi imprese e la provincia di Chieti, stentano le piccole imprese, soprattutto per quanto riguarda l’export: ma sono proprio le pmi quelle in cui si registra un lieve aumento dell’occupazione.
E’ questo il quadro dipinto dal Cresa sull’andamento del sistema industriale regionale nel terzo trimestre 2015: si rafforza la ripresa iniziata nel 2014 con incrementi tendenziali nel complesso più consistenti di quelli degli ultimi trimestri. Produzione e fatturato registrano variazioni su base annua superiori al 5%, con la crescita che appare trascinata principalmente dalla domanda interna. Minore brio caratterizza la presenza sui mercati internazionali, con una variazione positiva dell’export inferiore al 4% e un aumento degli ordini esteri inferiore al 3%. Si conferma critico l’andamento dell’occupazione con una variazione negativa dell’1,7%.
I risultati dell’indagine del Cresa, condotta su un campione di 426 imprese manifatturiere operanti in regione, evidenziano che nel III trimestre 2015 il sistema industriale, a fronte di una regressione rispetto al trimestre precedente, regressione fisiologica considerando il normale rallentamento delle attività nel mese di agosto, mostra decisi segnali di ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Rispetto al III trimestre 2014, infatti, i principali indicatori, ad eccezione dell’occupazione, sono positivi.
La produzione è aumentata su base annua del 6,7%, il fatturato del 5,8%, l’export del 3,5%, gli ordini interni del 7,8%, quelli esteri del 2,9%.
Permangono forti criticità sotto il profilo dell’occupazione che, con decrementi di tutti i settori ad esclusione della chimico-farmaceutica, dei mezzi di trasporto, della metalmeccanica e del tessile, fa registrare un decremento su base annua dell’1,7%.
Segno più per il settore dei mezzi di trasporto e, se si esclude l’occupazione, delle lavorazioni di minerali non metalliferi; buoni, anche se con qualche nube sul fronte degli ordini interni, gli andamenti della chimico-farmaceutica e dell’elettro-meccanica e elettronica; positive, ad eccezione del fatturato estero, anche le variazioni del tessile.
La ripresa è trascinata dalle grandi imprese (250 addetti e più), principalmente operanti nel settore automotive, che accrescono i livelli di produzione e fatturato del 16%, dell’export del 12%, degli ordini interni ed esteri rispettivamente del 23% e del 9% e flettere l’occupazione del -0,3%.
Le medie industrie (da 50 a 249 addetti) fanno registrare incrementi superiori al 2% di produzione e del portafoglio ordini interni, all’1% del fatturato e contrazioni dell’export (-2%), delle commesse estere (-0,3%) e dell’occupazione (-4,2%).
Le piccole imprese (da 10 a 49 addetti), pur essendo le uniche a registrare un incremento dell’occupazione (0,4%), versano ancora in una fase di incertezza, con variazioni generalmente oscillanti tra il -0,5% e il +0,5%, e forti difficoltà a competere sul mercato internazionale (vendite: -7,8%; ordini: -4,6%).
Sotto il profilo provinciale, Chieti, sospinta dal buon andamento delle grandi imprese operanti nel settore dei mezzi di trasporto, riporta il miglior andamento complessivo, con incrementi a due cifre di produzione, fatturato e ordini interni, aumenti più modesti dell’export e delle commesse estere e, quale unico neo, un ulteriore calo dell’occupazione (-4,2%).
Pescara, unica provincia ad aumentare i livelli occupazionali (+3,0%), mette a segno anche incrementi di export (+12,2%), fatturato (+8,0%) e produzione (+2,0%) e mostra qualche debolezza sul fronte del portafoglio ordini.
L’Aquila, pur con un buone performance sotto il profilo dell’export e degli ordini esteri, e variazioni non negative della produzione (+1,2%) del fatturato (0,0%), fa registrare una pesante caduta dell’occupazione (-6,6%,) e una più modesta flessione degli ordini interni (-1,5%).
Teramo mostra l’andamento più simile a quello del III trimestre 2014, con variazioni che nel complesso oscillano tra il -0,5% e il +0,5%.
“I dati ribadiscono con decisione – osserva il direttore del Cresa Francesco Prosperococco – che il manifatturiero continua, accelerandola, la fase di ripresa, ripresa guidata fortemente, data la composizione della nostra struttura produttiva, dalla forte espansione dei mezzi di trasporto e dell’industria elettromeccanica. A beneficiarne sono soprattutto le grandi imprese; al contrario, a dimostrazione che il sistema è ancora fragile, le piccole imprese mostrano ancora incertezza. Il quadro generale mostra segnali incoraggianti anche da altri settori, ma la strada è lunga. Affinché si inneschi una ripresa più robusta è necessario che si attivi effettivamente un processo di accumulazione di capitale. Ora più che mai è necessario che il sistema pubblico progetti interventi strutturali e che, insieme ai privati, programmi investimenti volti a rafforzare la produttività, attraverso in primis l’innovazione e la formazione”.