“Nessuna giustizia per i morti del 6 aprile 2009”


L'Aquila, 6 aprile 2009

“E’ una farsa”. Lo ha urlato per oltre dieci minuti alla corte riunita per rinviare ancora una volta al processo alla commissione grandi rischi. Vincenzo Vittorini che quella tragica notte ha perso moglie e figlia non ci sta ed urla a gran voce la sua disperazione. La disperazione di chi insieme agli altri parenti delle vittime del terremoto dell’Aquila chiede ancora giustizia  sei anni e 11 mesi dal 6 aprile 2009. La vicenda è quella del cosiddetto processo “Grandi rischi bis” che vede imputato per omicidio colposo plurimo e lesioni l’ex capo della protezione civile ed ex sottosegretario Guido Bertolaso, oggi candidato a sindaco per il centro destra alle amministrative a Roma, in relazione alla convocazione della Commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009 che avrebbe dato  “ordine” di rassicurare la popolazione rispetto al pericolo terremoto.

il volantino distribuito dai parenti delle vittime
il volantino distribuito dai parenti delle vittime

Ieri, presso il tribunale dell’Aquila, si è tenuta una nuova udienza e all’ordine di rinvio al 21 giugno per la prossima udienza, nonostante sul processo aleggi il rischio prescrizione che dovrebbe scattare il 6 ottobre prossimo, è scattata la rabbia di chi attende ancora giustizia. Così le urla, ma anche le lacrime e il dolore die pochissimi cittadini, per lo più i parenti delle vittime, hanno risuonato nella piccola aule e nei corridoi del palazzo con un riverbero lancinante che ha ammutolito la corte riunita, i giudici, i segretari ma anche i tanti giornalisti che seguono questa vicenda tentando di raccontarla con l’obiettività necessaria. Così il giudice Giuseppe Grieco ha spiegato la decisione dell’ennesimo rinvio del processo, dopo che era già statore inviato a novembre dello scorso anno,  “Capisco la valenza mediatica del processo – afferma Grieco – ma io sono l’unico giudice monocratico di questo tribunale e seguo circa 800 – 1.000 processi. Non posso fare distinzione tra essi, questo è uguale agli altri”.  Ed è a questo punto che Vittorini “scoppia”.

“E’ una farsa…è una farsa – urla – un processo farsa.Questo è  un  di omicidio di Stato e quindi  questo processo è uguale a tutti gli altri. Ma come – urla ancora – per Schettino si è fatta un’udienza dietro  l’altra in un teatro per poter contenere tutti, qui siamo in un’aula piccolissima in un momento in cui doveva esserci tutta la città per i loro  morti ed invece si continua a rinviare con ile ischio che tutto vada in prescrizione? Bisognava fare un’udienza dietro l’altra, ogni venerdì, non una prima dell’estate e una dopo, dato che il processo va in prescrizione il 6 ottobre prossimo”.

E ancora: “Rischio di essere arrestato? Mi arrestino. Ma io continuerò a gridare fino a che avrò voce. La Procura ci ha fatto perdere 4 anni, con tre richieste di archiviazione a cui ci siamo opposti. Ora si rischia di non arrivare a sentenza. Fa male, per le 309 vittime”. E, rivolto all’avvocato di Bertolaso, Giuseppe Di Napoli: “Il suo assistito è un bugiardo, caro avvocato, perché ha fatto scrivere su tutti i giornali che oggi avrebbe rinunciato alla prescrizione. E non l’ha fatto”. All’esterno del tribunale dell’Aquila, poi, lo stesso Vittorini e l’avvocato Maurizio Cora hanno distribuito agli automobilisti di passaggio e ai cittadini dell’Aquila, copie di un volantino con la foto di Bertolaso su cui campeggia la scritta: “Bertolaso: ‘Rinuncerò alla prescrizione’. Bugiardo!! “.