Ben 120 le ispezioni eseguite sulla filiera della pesca, 17 le sanzioni amministrative comminate, per un importo complessivo di quasi 35mila euro, e mezza tonnellata di prodotto ittico sequestrato. Questi i numeri che rendono conto dell’attività di polizia marittima condotta dal 15 al 21 marzo scorsi dagli uomini della Direzione marittima, nell’ambito dell’operazione Safe Fish.

L’operazione, riferita a tutto il territorio di competenza della Direzione Marittima, Abruzzo e Molise, oltreché tutelare il consumatore finale da possibili frodi alimentari, ha avuto quale primario obiettivo la tutela degli stock ittici sottoposti a una particolare protezione a livello europeo, come il tonno rosso e il pesce spada (la cui pesca è vietata in questo periodo dell’anno), e al controllo sull’attività di pesca dei piccoli pelagici nel mar Adriatico. Le principali violazioni riscontrate dagli uomini della Guardia Costiera hanno riguardato soprattutto gli illeciti commessi sull’etichettatura e sulla tracciabilità dei prodotti ittici immessi nel mercato.
Tra le attività ispettive di maggior rilievo, si menzione quella eseguita nella sera dello scorso lunedì 21 marzo a Pescara, che ha condotto i militari, impegnati nelle indagini di polizia marittima, al sequestro di 12 esemplari di tonno rosso (Thunnus Thynnus), per un totale di 420 chilogrammi. I pregiati tonni, pescati illegalmente, erano stati sbarcati di nascosto, lontano dal porto, e, detenuti dentro un furgone diretto a Roma per la vendita sottobanco ai ristoratori della Capitale. Al conducente del mezzo è stata elevata una sanzione amministrativa di 4 mila euro, mentre il prodotto ittico, accertata l’idoneità al consumo umano da parte dell’autorità sanitaria, è stato devoluto in beneficenza a enti caritatevoli.