Premio Internazionale D’Annunzio 2016: presentato il bando


Premio D'Annunzio
Presentata la sesta edizione del Premio Internazionale Narrativa e Poesia “Gabriele D’Annunzio” con relativo bando.

Come spiegato dal direttore Artistico Licio Di Biase, il premio comprende due sezioni: volumi di narrativa italiana (romanzi, racconti o raccolte) scritti in lingua italiana, editi da casa editrice italiana o straniera, e volumi di poesia editi da casa editrice italiana o straniera. I testi, in 7 copie, devono essere contenuti in un plico con info personali dell’autore (nome e cognome, data e luogo di nascita, indirizzo e professione, suoi recapiti telefonici ed eventuale indirizzo di posta elettronica) e vanno inviati, entro il 30 giugno 2016, all’associazione culturale “Area Libera”  Via Di Vittorio, 32  65013 Città S. Angelo (Pescara) organizzatrice del concorso. Verranno esclusi gli autori nei confronti dei quali si verificherà l’incompletezza dei dati  personali e/o  insufficienza numero copie inviate. La partecipazione e’ gratuita e aperta a tutti.

La premiazioni si terranno alla presenza di autorità ed eminenti esponenti del mondo culturale. Per la sezione narrativa l’evento è fissato per il 10 settembre 2016 presso l’Aurum di Pescara; per la sezione poesia l’appuntamento e’ per  l’11 settembre 2016 presso il Teatro Comunale di Città Sant’Angelo (Pe).

I premi consisteranno in creazioni artistiche personalizzate, prodotti tipici abruzzesi e nel “D’Annunzio d’Oro” per gli autori di narrativa e poesia che si sono particolarmente distinti grazie ad un’attività letteraria di ampiezza nazionale ed estero.

Entusiasta il presidente di Giuria, lo scrittore Federico Moccia: “Sono molto contento di poter partecipare come presidente a questo premio letterario dedicato a Gabriele d’Annunzio. La gente ha bisogno e voglia di raccontare la propria storia. Tutti possono essere scrittori: il dolore, la sofferenza e le felicità che hanno incontrato nella loro vita si possono  trasformare in un ricordo che diventa condivisione. Aprendosi agli altri, raccontando la propria storia si può insegnare qualcosa, si può essere capiti. L’uomo riesce a sorprendere sempre. Gabriele d’Annunzio amava il senso del merito. E noi in qualche modo rispettiamo il suo volere”.