Tornerà ad essere uno dei gioielli architettonici del centro storico dell’Aquila. A sette anni dal 6 aprile 2009, torna a nuova vita il settecentesco Palazzo Ardinghelli che ospiterà il Museo d’Arte Contemporanea della città collegato al Maxxi di Roma. Oggi, infatti, si è svolto un sopralluogo della presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri e del direttore Pietro Barrera per definire il programma di lavoro che porterà all’apertura del nuovo spazio museale inserito nel piano strategico “Grandi Progetti Beni culturali” del Ministero e finanziato, per le annualità 2015 e 2016, per un importo di 2 milioni di euro. Secondo il progetto redatto dai funzionari del MIbact Diregione Generale per le Arti contemporanee, si tratterà di un luogo dove i più importanti artisti italiani saranno chiamati ad ideare e donare opere site-specific che costituiranno il fulcro dell’esposizione, esito di un processo nel quale la creatività contemporanea potrà inserirsi e interagire positivamente con il palazzo settecentesco, con la sua identità, con la sua architettura, con la sua multiforme e caratteristica struttura spaziale.
Tempo previsto per la realizzazione del nuovo museo, quindici mesi, a partire dalla prossima estate, per la realizzazione dei lavori, cui seguirà l’allestimento delle opere e la definizione del percorso espositivo. Intanto nel prossimo mese di giugno si concluderà l’intervento di consolidamento, miglioramento sismico e restauro del settecentesco Palazzo finanziato dal Governo della Federazione russa, all’indomani del sisma, per complessivi 7.200.000 euro; un lavoro che sta restituendo alla città uno dei suoi monumenti più affascinanti e singolari. Unico palazzo abruzzese che presenta una insolita soluzione di facciata con balconata a quota variata, l’edificio torna così a mostrare il suggestivo cortile semiottagonale porticato che diventa un vero e proprio “attraversamento urbano” , lo scalone monumentale di derivazione borrominiana sovrastato dai dipinti murali dell’artista veneto Vincenzo Damini, i saloni con i preziosi camini, le pregevoli decorazioni in stucco dei soffitti e le sequenza di stanze che aprono prospettive sempre diverse sullo spazio interno del palazzo e sull’esterno che nobilmente sovrasta. Proprio per la sua preziosità e per la sua centralità il Ministro Dario Franceschini, già dalla sua prima visita in città, ha voluto prevedere per il palazzo – proprietà del Mibact – una futura destinazione a spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, affidandone la gestione appunto alla Fondazione Maxxi.