La prevenzione è l’arma vincente, a tu per tu con il senologo Marco Membrino


Visita senologica

A colloquio con il dottor Marco Membrino, senologo pescarese, per conoscere dati, fattori di rischio e misure di prevenzione del carcinoma mammario.

“Si stima che nel 2016 verranno diagnosticati in Italia circa 48mila nuovi casi di carcinomi della mammella femminile. Non considerando i carcinomi cutanei, il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, in cui circa un tumore maligno ogni tre (29%) è un tumore mammario. Considerando le frequenze nelle varie fasce d’età, il cancro della mammella rappresenta il tumore più frequentemente diagnosticato tra le donne sia nella fascia d’eta 0-49 anni (41%), sia nella classe d’età 50-69 anni (35%), sia in quella più anziana ≥70 anni (21%). La malattia presenta un’ampia variabilità geografica, con tassi più alti, fino a 10 volte, nei paesi economicamente più avanzati. In Italia, così come in molte aree nel mondo, negli ultimi anni si è osservata un’iniziale riduzione di incidenza, considerando la minore diffusione della terapia ormonale sostitutiva tra le donne in menopausa, viene principalmente riferita all’effetto di saturazione dell’incidenza determinata dai primi round dei programmi di screening mammografico che nella seconda metà degli anni 90 hanno interessato ampie aree del paese.

Marco Membrino
Marco Membrino

Le differenze tra macro-aree osservate nel periodo 2007-2010, che confermano una maggiore incidenza al Nord (123,4 casi/100mila donne) rispetto al Centro (103,8 casi/100mila donne) e al Sud-Isole (93,1 casi/100mila donne), esprimono la somma dei diversi fattori in gioco, dalla diversa diffusione dello screening mammografico alle disomogeneità̀ nella presenza dei fattori di rischio. L’età rappresenta un fattore di rischio riconosciuto: il rischio di ammalare di carcinoma della mammella aumenta con l’aumenta­re dell’età, con una probabilità di sviluppo di cancro al seno del 2,3% fino a 49 anni (una donna su 43), del 5,4% tra 50 e 69 anni (una donna su 18) e del 4,5% tra 70 e 84 (una donna su 22). Altri importanti fattori di rischio sono: fattori riproduttivi come la lunga durata del periodo fertile, la nulliparità, prima gravidanza dopo i 30 anni ed il mancato allattamento al seno; fattori ormonale come la Tos (Terapia ormonale sostitutiva; fattori dietetici e metabolici come consumo di alcool, obesità, ecc.; pregressa radioterapia a livello toracico prima dei 30 anni di vita; familiarità ed ereditarietà come l’espressione genica BRCA1 e BRCA2.

Quali misure di prevenzione si possono adottare?

È possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento e con pochi esami di controllo. È bene fare esercizio fisico e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali (frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori). L’autopalpazione è una tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. La sua efficacia in termini di screening è però molto bassa: questo significa che costituisce un di più rispetto alla sola visita e alla mammografia a partire dall’età consigliata, ma non può sostituirle. Anche allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno, perché l’allatta­mento consente alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche. La mammografia è il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce. Le Linee guida del Ministero della salute suggeriscono di eseguire una mammografia ogni 18-24 mesi, dai 42 ai 69 anni di età possibilmente intercalata ad una ecografia. L’ecografia è un esame molto utile per esaminare il seno giovane, dato che in questo caso la mammografia non è adatta. La visita: è buona abitudine fare una visita del seno da un medico esperto senologo almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età. I test genetici per la ricerca dei geni BRCA1 e 2, responsabili di alcune forme ereditarie di cancro del seno, sono strumenti di prevenzione utili in situazioni particolari, in cui lo studio della genealogia di una persona evidenzia specifiche caratteristiche di trasmissione della malattia. Prima di sottoporsi ai test genetici è necessario rivolgersi a un genetista esperto che confermerà o smentirà l’utilità dell’esame.

Cosa ne pensa dell’iniziativa di miss Lilt L’A­qui­la 2016, concorso di bellezza che sensibilizza le donne alla prevenzione del cancro al seno?

Una delle problematiche principali nella lotta al tumore della mammella è la sensibilizzazione delle donne ai controlli periodici, importantissimi per la diagnosi precoce e condizione fondamentale per guarire da questa malattia. Le iniziative come quella della Lilt L’Aquila 2016 sono molto importanti per sensibilizzare le donne e renderle consapevoli della validità ed importanza dei controlli periodici.