Porte aperte all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Nell’ultimo dei suoi open days di quest’anno, l’istituto ha voluto mostrare agli studenti delle scuole superiori d’Abruzzo e, più in generale, ai cittadini i laboratori della sua scuola di restauro, una delle cinque in Italia, all’interno di un accademia di belle arti, abilitanti alla professione di restauratore.
Grande partecipazione per l’open day del restauro: “Questa scuola è un fiore all’occhiello per l’Accademia dell’Aquila – spiega il presidente Roberto Marotta –un’eccellenza su cui abbiamo voluto investire certi di formare professionalità utili sempre ma, in particolare, nel momento storico che il nostro territorio sta attraversando. Non è stato semplice avviare questi corsi, oggi però la nostra scuola di restauro funziona a pieno regime nel rispetto di tutte le normative vigenti e può vantare collaborazioni e convenzioni con gli uffici e gli istituti di tutela dei beni culturali”.
Con l’occasione i visitatori hanno potuto seguire il cantiere di restauro della grande tela raffigurante la cupola del Duomo dell’Aquila, la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio. Una preziosa testimonianza del patrimonio artistico della città opera del pittore Venanzio Mascitelli che nel 1828 realizzò una finta cupola, dipinta in monocromo su tela, posizionata sul tamburo del Duomo dall’estensione di 120 mq, sul modello di quella della chiesa di Sant’Ignazio a Roma del 1685 di Padre Andrea Pozzo Di fatto si tratta di un trompe l’oeil per cui dalla navata centrale alzando gli occhi si apprezza la prospettiva illusoria di una cupola. Indenne al I sisma del 1915, nel 2009, poiché il punto critico delle chiese risulta essere proprio quello dove era posizionata la tela incollata su un tavolato ligneo, questa è precipitata sotto il crollo della volta soprastante, spaccandosi in 9 pezzi di varie dimensioni.
“Malamente impilati davanti alla chiesa sulla piazza all’aperto, i pesanti frammenti vennero raccolti a novembre 2009 – spiega la professoressa Grazia De Cesare che segue il cantiere -, per essere sistemati in una tenda scaldata con aria calda mentre fuori c’era la neve e sottoposti a pronto intervento. I lavori furono realizzati dall’Istituto superiore per la Conservazione ed il Restauro del Mibact, che in circa due mesi dal primo sopralluogo, completò l’intervento grazie all’operato di una ventina di restauratori, architetti, fotografi, addetti alla movimentazione. Nelle attività furono coinvolti anche nove studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila al loro terzo anno, grazie ad un accordo voluto dall’allora Ministro dei Beni Culturali, Urbani. La tela ridotta in 42 elementi, di cui 15 ancora adesi al pesante tavolato ligneo, la cui separazione avrebbe richiesto troppo tempo, vennero stoccati presso l’Accademia”. Negli ultimi due anni, nell’attività didattica del corso di restauro dei dipinti su supporto tessile, è ripreso il lavoro di restauro della tela del duomo presso l’Abaq, secondo il modello messo a punto dallo stesso Iscr. Finora vi hanno preso parte 12 allievi restauratori per il trattamento ancora in corso dei primi due frammenti, per un totale di circa 230 ore sotto la guida della professoressa Grazia De Cesare, già parte come uno dei 4 direttori operativi, della messa in sicurezza dell’Iscr.
I corsi di studio per il conseguimento del diploma accademico a ciclo unico della Scuola di Restauro dell’istituto aquilano hanno l‘obiettivo di formare restauratori di beni culturali secondo profili specifici come da normativa. I diplomati conseguono una formazione specialistica, attraverso l‘acquisizione di una cultura che si fonda sulla conoscenza approfondita delle tecniche e delle metodologie del restauro. Le accademie, come sta sfacendo quella aquilana anche con l’esperienza del recupero della tela del Duomo, oltre alla didattica laboratoriale in sede organizzano, in accordo con enti pubblici e privati, stages, cantieri-scuola e tirocini per concorrere al conseguimento delle specifiche professionalità e competenze teoriche e pratico – operative, definendo, per ogni corso di studio, specifici modelli formativi corrispondenti ai profili professionalizzanti definiti dalla normativa vigente.
“L’accademia di belle arti dell’Aquila, nell’ambito dell’illustrazione dell’offerta formativa ha presentato il corso quinquennale di restauro abilitante alla professione del restauratore di beni culturali vincolati dallo stato. Per l’occasione è stato presentato il progetto e la parte iniziale del restauro del dipinto raffigurante la finta cupola del Duomo di l’Aquila. Si tratta, sia per dimensioni (120 mq) che per le gravi condizioni di degrado, di un progetto complesso che ci vedrà impegnati per tempi non brevi ma che confidiamo potrà restituire alla cattedrale di L’Aquila un’opera preziosa e particolarmente rappresentativa. Inoltre abbiamo dato la possibilità di visionare i cinque laboratori attrezzati secondo le normative ministeriali del Mibact, fra cui un laboratorio ad alta tecnologia per la diagnostica e La ricostruzione di pezzi mancanti di manufatti lesionati. Abbiamo anche visto le opere d’arte affidateci dal Ministero dei Beni Culturali, su cui gli studenti, sotto l’attenta supervisione dei docenti impareranno il mestiere del restauratore”.