Cristiano Biraghi, reduce dallo stage con la Nazionale di Ventura, si dice pronto a vestire i panni del difensore centrale.
“Sono a completa disposizione del mister – afferma il terzino – anzi, per me è più stimolante giocare sotto pressione, in situazioni dove sei obbligato a non sbagliare. Ho già ricoperto questo ruolo in passato, non rappresenta un problema”.
Dopo la trasferta di Torino, è in arrivo per il Pescara un’altra trasferta proibitiva: la Roma: «Di impossibile non c’è nulla – commenta Biraghi – sicuramente sarà una partita difficile perché la Roma ha altri obiettivi. È reduce da una brutta sconfitta e scenderà in campo per vincere. Siamo inferiori, ma noi dobbiamo metterla sul piano della voglia e della determinazione. Poi stasera giocano e magari saranno un po’ stanchi, ci appigliamo a tutto. Loro si giocano la Champions, noi ci giochiamo la vita».
In molti, affermano che il campionato del Pescara, inizierà dopo la partita contro la Roma, quando all’Adriatico, arriverà il Cagliari, ma Biraghi sembra non essere d’accordo: «Il campionato non inizia alla prossima, è iniziato ad agosto. Sappiamo dove abbiamo sbagliato ma sappiamo anche di aver fatto cose buone. La nostra classifica è bugiarda. Di tutte le partite giocate fino a ora abbiamo sbagliato solo quella contro l’Empoli. Abbiamo peccato di sfortuna e inesperienza, buttando dei punti importanti. Eppure abbiamo fatto grandi partite contro Napoli, Inter, Sassuolo; con la Lazio e la Sampdoria abbiamo sbagliato dei rigori. Creiamo tanto. Ma non riusciamo ad essere concreti sotto porta – dice Biraghi – in serie A, al minimo errore ti puniscono”. Contro la Juventus, il Pescara ha avuto nel secondo tempo un calo netto: «Abbiamo giocato a Torino – commenta Biraghi – contro una squadra che ti mette sotto, eppure abbiamo tenuto il campo per 30 minuti che significa dare il 110% quando magari loro davano il 60%. Naturale che al minimo calo poi si paga. Ma fino all’1-0 era una partita accesa, non abbiamo certo perso 6-0 senza tiri in porta».