Anziani in Italia, troppi non adeguatamente assisti


Anziani in Italia, troppi non adeguatamente assisti

Anziani in Italia, 2.7 milioni di non autosufficienti e troppi non adeguatamente assistiti.

Il Rapporto Oasi 2016, l’osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano, è stato presentato nei giorni scorsi e ha definito l’assistenza agli anziani in Italia non autosufficienti la grande sfida della Sanità e del Welfare che attende l’Italia nei prossimi anni. I dati sono allarmanti: dei 2.7 milioni di anziani non autosufficienti, solo 200.000 sono presi in carico in strutture loro dedicate. Altri 600.000 ricevono un’assistenza non proporzionale al proprio bisogno presso il domicilio, mentre i restanti si riversano nel Ssn per assistenza e cure gratuite ma disordinate.

C’è una netta e crescente forbice tra servizi sanitari regionali del Centro-Nord e quelli del Sud in termini di offerta sanitaria pubblica, spesa sanitaria privata e servizi socio-sanitari. La presa in carico dei non autosufficienti è quasi nulla in alcune regioni del Mezzogiorno e la speranza di vita varia a seconda dell’area di residenza e del titolo di studio conseguito. Purtroppo, sottolinea il Rapporto, si stenta ancora a considerare la sanità tassello importante per lo sviluppo economico mentre l’assistenza sanitaria e sociale con i suoi 149 miliardi di euro è di fatto il settimo settore dell’economia nazionale per prodotto lordo. Il prodotto dell’assistenza sanitaria e sociale risulta superiore, tra l’altro, ad altri settori di grande rilievo come le attività finanziarie ed assicurative con 142 miliardi, l’alimentare (129 miliardi), la ricettività e la ristorazione (102 miliardi) o il tessile e la moda (81 miliardi).

Nonostante questo quadro a prova di dubbio, dal 2008 il budget relativo alla spesa sanitaria sul totale della spesa per protezione sociale è in costante contrazione e il livello di spesa totale pro-capite per la sanità in Italia è più basso di quello nel Regno Unito, Francia e Germania.