Il maltempo in Abruzzo continua a fare danni e, questa volta, la situazione è apparsa subito più allarmante del solito: alberi caduti lungo le strade a causa del forte vento, allagamenti dovuti allo straripare dei fiumi, frane che hanno bloccato arterie urbane, isolato intere zone e causato esplosioni. Lo scorso 6 marzo infatti a Mutignano, nel comune di Pineto, si sono verificate tre esplosioni in un gasdotto. Motivo delle fiamme, la caduta di un traliccio dell’energia elettrica sulla tubatura scoperta a causa di un precedente movimento franoso. Gasdotto situato vicino a delle abitazioni i cui abitanti sono stati salvati grazie al forte vento che hanno spostato le fiamme nella direzione opposta (il bilancio alla fine è stato di 8 feriti). Rogo che riaccende la questione sicurezza in merito alla modalità di realizzazione di tali condotte metanifere tant’è che, proprio nell specifico del fatto di Mutignano, si attendono (al momento un cui stiamo scrivendo) notizie circa le caratteristiche del luogo in cui è stato realizzato il metanodotto e se il tubo fosse interrato ad almeno un metro e mezzo di profondità.
Tragedia (sfiorata) che ha visto la presa di posizione del Wwf Abruzzo: “La tanto decantata ‘assoluta sicurezza’ – si legge nella nota dell’associazione – di certi impianti non esiste! L’infrastrutturazione energetica di un territorio presenta problemi e rischi di cui si deve sempre tenere conto in fase di pianificazione. Se è certamente velleitario pensare che da un giorno all’altro si possa fare a meno di determinate fonti energetiche, è però fondamentale mettere a punto dei piani che, nel tempo, ci portino gradualmente a superare la dipendenza dalle fonti fossili che attualmente ci caratterizza. Ancora oggi la Strategia energetica nazionale ci spinge verso lo sfruttamento degli idrocarburi, liquidi e gassosi. È invece necessario invertire la rotta, partendo dal ripensare completamente le città, il riscaldamento degli edifici, la produzione industriale, il sistema dei trasporti, l’ approvvigionamento e la distribuzione energetica. Cambiare i nostri stessi stili di vita, non per un ritorno al passato, ma per un reale sviluppo sostenibile”. E il Wwf lancia la sua proposta: “Invitiamo la Regione ad aprire un tavolo per la costruzione di un ‘progetto energetico’ per l’Abruzzo che tenga conto delle reali esigenze, delle vocazioni e delle prospettive del territorio e ad aprire un confronto con il governo centrale per una profonda revisione di una Strategia energetica nazionale che in nessun caso può essere imposta. Gli interessi ‘superiori’ sono sempre e soltanto quelli dei cittadini”.
Un problema questo che sembra attraversare l’intera regione. Un esempio su tutti è Sulmona. Qui, dopo i fatti di Mutignano, i Comitati cittadini per l’ambiente, chiedono di fermare tutto. Nel 2011, la Commissione ambiente della Camera, stabilì che “un’opera così importante non potesse passare lungo la dorsale appenninica. (il gasdotto Snam sarebbe da realizzare nel tratto Sulmona-Foligno). Mario Pizzola, in qualità di portavoce del Comitato cittadini per l’ambiente, chiede (come riportato dal sito news-town.it) al ministero dello Sviluppo economico “di non convocare la Conferenza dei servizi in programma per il 26 marzo. L’espolosione di Mutignano – continua Pizzola – conferma che questi impianti sono molto pericolosi, delle vere e proprie bombe ad orologeria piazzate sotto i nostri piedi”.
“Dopo lo smottamento che il 6 marzo ha provocato l’incendio del metanodotto a Mutignano, nel Comune di Pineto in Abruzzo, è ancora più evidente che il tracciato del gasdotto Rete Adriatica va rivisto, per evitare l’attraversamento dell’Appennino e di una delle zone a più alto rischio sismico d’Italia. Se un’ondata di maltempo ha fatto sfiorare la tragedia, non osiamo immaginare cosa succederebbe al metanodotto in caso di terremoto, che purtroppo nella mia regione, come si sa, non è un’eventualità remota”.Lo dice la senatrice Stefania Pezzopane che sottolinea: “Sto predisponendo un’interrogazione urgente che chiederò di sottoscrivere a tutti i parlamentari abruzzesi e delle regioni coinvolte”.