Campo Imperatore, la neve non basta


Campo_Imperatore

Ancora non ci sono i dati ufficiali. Solo perché arriveranno a chiusura della stagione dopo il 1° maggio. Ma per la stazione invernale di Campo Imperatore si sa già che quella che sta per finire sarà una delle peggiori, con numeri di presenze al di sot­to di ogni più pessimistica aspettativa.

Eppure in questo inverno appena terminato, come da calendario, sul massiccio del Gran Sasso, dove insistono gli impianti di risalita della stazione sci­i­stica, sono caduti ben 5 me­tri e mezzo di neve naturale, praticamente Campo Impe­ratore è il luogo con più neve in Europa.

Sareb­be bastato qu­esto per ri­chiama­re folle di appassionati e invece, do­menica 19 marzo, nonostante un cielo tersissimo, tanto che dalle piste si poteva ammirare la costa abruzzese con il mare Adriatico e tem­perature m­iti, a Campo Imperatore le presenze di non aquilani si contavano sulle dita di una mano. E quei pochi hanno trovato an­che servizi inesistenti oppure poco qualificanti. Tanto per cominciare sospensione del bus navetta dal mega parcheggio alla funivia che ha costretto ad una “lunga” passeggiata con scarpone ai piedi e sci in spalla; poi ar­rivati in ci­ma uno dei due ri­fugi ancora funzionanti era chiuso senza un cartello e senza una spiegazione, mentre l’altro bar, quello dell’albergo seppur funzionate of­friva servizi igienici da terzo mondo.

Così una bella giornata di sole e neve per i po­chi turisti, soprattutto famiglie, si è rivelata una corsa a superare ogni difficoltà dal portare i figli in bagno ad ac­quistare una cioccolata cal­da. Tutto questo per la situazione di grande confusione che vive il Centro turistico del Gran Sasso, gestore de­gli impianti, che non in­ve­stito in nulla per la stagione bianca che sta per concludersi. Nessun intervento di manutenzione e tantomeno di ammodernamento delle strutture ricettive.

Nessuna campagna pubblicitaria nè tantomeno di marketing e via discorrendo con un’ass­luta mancanza di idee e progetti. Lasciando che tutto vada a finire in ma­lora, che i pochi imprenditori, in realtà uno solo, che hanno dato fi­ducia in­vestendo in questo luogo stiano in una situazione difficile, mentre si continua a parlare di investimenti per nuovi impianti che am­plino l’attuale offerta, ma per chi?

Insomma l’idea di mol­ti è che la fine di questa staziona turistica è certa e vicina.

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