L’Aquila, al via il nuovo anno dell’Accademia di Belle Arti


Accademia di belle arti L'Aquila. Studenti a lavoro

L’Accademia di Belle Arti dell’Aquila inaugura l’anno accademico 2015/2016 con un ospite d’eccezione: il maestro Luigi Ontani, artista di fama internazionale famoso per i suoi “tableux vivants”. In pratica delle performance filmate e fotografate in cui Ontani si presenta mascherato in vari modi: da Pinocchio a Dan­te, da San Sebastiano a ­Bac­co. È una pratica di azionismo che sfiora il kitsch e mette il narcisismo personale ad un livello superiore. Con la sua Lectio Ma­gistralis Ontani vuole essere all’Aquila, di ritorno da una serie di impegni in Asia, per portare la sua testimonianza e spronare le giovani generazioni, gli studenti, a creare per dare stimoli sempre nuovi ed anche provocatori ad una realtà che attraversa una importantissima fase storica, la più importante per un futuro diverso e migliore, quella della rinascita. L’Ac­cade­mia dell’Aquila inaugura il nuovo anno alla presenza delle massime autorità cittadine e regionali illustrando le novità e l’opportunità che i suoi corsi di studio offrono a cominciare da quello quinquennale di restauro che abilita alla professione e che ha visto laurearsi le prime due studentesse nel mese di dicembre scorso, giovani che sono già inserite nel mondo del lavoro.

Anche a livello di strutture e didattica ci sono tante novità: il laboratorio 3D, il Fab Lab inaugurato la primavera scorsa che è stato im­plementato di altri strumenti; l’am­modernamento del laboratori di grafica e incisione che oggi offre molte più possibilità di sperimentar questi insegnamenti; la sistemazione della biblioteca e del teatro. “Abbiamo lavorato molto – spiega il direttore Abaq Marco Bran­diz­zi – ma il nuovo corso vede il nostro istituto con una cinquantina di nuovi studenti, segno che si è invertita la tendenza innescatasi subito dopo il sisma che aveva portato ad una progressiva diminuzione degli iscritti. Ma in questo ultimo anno abbiamo fatto di più, abbiamo attivato un laboratorio 3D, uno dei pochi in Italia, che sarà implementato con altri e più moderni strumenti come, per esempio, una stampante per realizzare oggetti in ceramica e porcellana; abbiamo migliorato la didattica del laboratorio di incisione e grafica d’arte dotandolo di macchinari nuovi e di ultima generazione. Stiamo lavorando – con­clude ­Brandizzi – anche per migliorare e rendere più funzionali tutti i servizi che la nostra accademia offre da sempre, oltre naturalmente all’organizzazione di tantissime manifestazioni come mostre, seminari e incontri con personalità e professionisti del pa­­norama inter­na­zionale”.

Poi, a margine della cerimonia di inaugurazione, si parlerà della querelle sulla vicenda cosiddetta Stella Maris, la strut­­tura di epoca fa­scista di Mon­tesil­vano, che do­vrebbe ospitare alcuni corsi dell’Ac­cademia di Belle Arti di Roma e che sarebbe un doppione di quella dell’Aquila. Brandizzi ribadisce che nel colloquio col direttore ge­nerale del Miur si è convenuto a favore di quella che a tutt’oggi “sembra l’unica strada percorribile perché la Stella Maris ottenga il placet del Min­i­stero e l’eventuale coinvolgimento, economico e fi­nanziario, delle realtà interessate: cioè che a M­on­tesilvano prenda corpo un disegno di altissima specializzazione post diploma, insomma la realizzazione di master di raffinato disegno pe­dagogico ed artistico che non interessino, però, il corpus della formazione affidato alle Ac­cademie. Insomma non un’altra Accademia di Belle Arti, ma un nuovo soggetto istituzionalmente deputato alla più alta specializzazione, aprendosi verso dottorati di ricerca o forme di collaborazioni internazionali le più aperte possibili”.