Il direttore dell’Arta Giovanni Damiani, ci illustra in questa intervista lo stato attuale del fiume Pescara, dichiarando le relative problematiche e svelando il perché di questi sversamenti in mare di batteri fecali.
“Oggi per fortuna si parla dell’inquinamento del fiume Pescara perché – sostiene Damiani – alcuni punti pochi ma, importanti della spiaggia pescarese talvolta presentano valori elevati di batteri di origine fecali che comportano il divieto di balneazione. Questo tuttavia è solo uno dei problemi che affligge il fiume.
Le cause sono da ricercarsi -dice Damiani – in scarichi di fogne provenienti da abitazioni private oppure da agglomerati in abitazioni non collegati con il depuratore.
Questi scarichi esistono da tanti anni, e spesso sono sconosciuti perché sono nati con il disordine urbanistico dei decenni passati quando c’era poca preoccupazione e attenzione ai temi dell’ambiente.”
Il direttore dell’Arta, continua a parlare affermando che gli scarichi più attivi sono quelli più vicini alla foce del fiume Pescara:
“Gli scarichi più attivi – dichiara il direttore dell’Arta – sono quelli più vicini alla foce del fiume, nella fascia di decine di km. Infatti, i fiumi hanno un loro naturale potere di depurazione che fa sì che gli scarichi, dell’Aquilano, di Sulmona e di tutti gli altri comuni posti a grande distanza sono ininfluenti rispetto alla balneazione.
I batteri fecali, inoltre hanno una vita molto breve in acqua, se sversati a circa 5 km in un’ora si trovano già a contaminare il mare. Oltre agli scarichi diffusi anche quelli di alcuni depuratori comunali della valle del Pescara, sono stati sanzionati per il superamento dei limiti di legge per la carica microbica, eccessiva, dimostrando così la disattenzione dei gestori degli impianti nella attivazione della fase di disinfezione.
Ciò potrebbe essere dovuto o a colpevole disattenzione o peggio ancora alla volontà di risparmiare le spese per il disinfettante, che attualmente è l’acido peracetico, che ha sostituito il cloro in quanto più innocuo per l’ambiente. I monitoraggi in corso promossi per un accordo tra Comune, Arta e Capitaneria di Porto, mostrano che l’inquinamento fecale è elevatissimo già in ingresso alla città di Pescara, prima dell’immissione dello scarico del depuratore cittadino.”
Nel corso dell’intervista, Damiani parla anche del depuratore di Pescara, in cui afferma che il depuratore cittadino è il più efficiente di tutta la Regione:
“Il depuratore di Pescara, per conto suo mostra di avere uno scarico largamente dentro i limiti di legge e di avere una buona efficienza, in conclusione il problema per i territori di Pescara, Spoltore, San Giovanni Teatino, Manoppello, Rosciano, fino ad arrivare a Scafa, il problema principale è quello degli scarichi diffusi.
Gli scarichi di piccole dimensioni possono essere depurati localmente con efficacia e con minima attesa con le moderne tecniche di fitodepurazione, cioè impianti tecnologici che non richiedono parti meccaniche, né elettriche e in cui la depurazione avviene attraverso suoli filtranti in cui vengono impiantate erbe di palude.
”