Prostituzione a Pescara, sgominata la gang


Racket prostituzione

Smantellata a Pescara un’organizzazione criminale composta da romeni e italiani, accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e all’estorsione. E’ l’operazione portata a termine dalla Squadra mobile di Pescara, in collaborazione con la polizia romena e il Servizio Interpol che, a seguito di indagini e ricerche, ha portato all’arresto di due cittadini romeni, marito e moglie, ex latitanti, colpiti da mandato di arresto europeo. Altri due soggetti, una rumena ed un pescarese pregiudicato, sono destinatari del provvedimento. I ruoli erano ben definiti: mentre i due uomini erano incaricati di reclutare giovani donne all’estero, alle due donne era affidato il compito di coordinamento tra i boss e le prostitute. Nella vicenda di racket sono coinvolte altre sei persone, tra romeni e italiani, destinatarie di avviso di garanzia.

Titolare dell’indagine è il pm Andrea Papalia.  A far scattare le indagini nel 2014,  sono proprio le vittime del giro che avevano denunciato l’organizzazione per sfruttamento della prostituzione ed estorsione, a seguito di somme di denaro (dalle 30 giornaliere alle 150 euro settimanali) da versare ai capi del clan, che erano loro imposte dietro la concessione a svolgere l’attività sessuale nei territori in cui la gang esercitava il controllo: prese di mira la zona sud di Pescara e la Pineta dannunziana. Minacce e maltrattamenti era il prezzo da pagare per coloro che si opponevano. Il giro d’affari fruttava alla gang circa cinquantamila euro di guadagno mensile.