L’Aquila compie 750 anni, rievocazioni ed incontri per celebrare la sua storia


L'Aquila

“Addì undici d’Abrile fo el primo fonnamento” . Inizia così, dai versi  di Buccio di Ranallo la storia dell’Aquila, città che il prossimo 11 aprile compirà, seguendo il racconto in rima del primo storico aquilano, 750 anni se si inizia a contare dalla sua rifondazione, quella angioma seguita alla prima distruzione voluta    dall’Imperatore Manfredi. Sette secoli e mezzo vissuti sempre tra distruzione e rinascita. L’Aquila come l’araba fenice si trova a festeggiare questo anniversario attraversando una nuova rinascita, quella del post terremoto, il terzo distruttivo della sua storia, del 2009, per questo il compleanno dell’ 11 aprile non poteva passare inosservato, nonostante esso sia una data simbolica. Per celebrare al meglio questo anniversario quasi tutte le associazioni aquilane, con il supporto di Comune e Comitato Perdonanza, ha predisposto un ricco programma di eventi che si terranno tra il 9 e l’11 aprile che si svilupperanno tra ricostruzione storica e momenti di confronto ed incontro. Saranno te giorni di ricostruzione sociale ed identitaria. Scendendo nel dettaglio, il momento maggiormente simbolico della due giorni si svolgerà nel pomeriggio di sabato, quando, come spiegano gli organizzatori “tre distinti cortei storici, partiti in contemporanea da Piazza Duomo, Palazzo Margherita e dalla Fontana Luminosa, si ritroveranno ai Quattro Cantoni per poi procedere compatti verso quello che, ad oggi, è un vero e proprio punto di centralità civica, ossia la Basilica di San Bernardino”.

Mappa storica della città dell'Aquila
Mappa storica della città dell’Aquila

“In coda ad uno dei cortei – aggiunge Cesare Ianni, del Gruppo di Azione Civica Jemo ‘Nnanzi – saremo presenti con il nostro tricolore, a simboleggiare come sia necessario mantenere un filo rosso che leghi tutta la storia di una città che, partendo dalle origini ed arrivando fino alla contemporaneità, ha sempre avuto nel dna le qualità della caparbietà e della resistenza alle difficoltà”. Una storia fatta di distruzioni e rinascite che dimostrano la capacità di resilienza della comunità aquilana “per questo – continua Ianni – abbiamo voluto ricordare questo anniversario perché noi siamo gli aquilani che stanno ricostruendo questa città dopo l’ultimo terremoto e abbiamo il dovere morale di riappropiarci della grandezza della nostra storia”. Per quanto riguarda il programma della manifestazione, sul fronte della rievocazione storica il 9 aprile  in Piazza San Bernardino ci potranno ammirare  in installazioni curate dalle associazioni Uomini d’Arme, Rosso d’Aquila e Virtus Sagittae, sia nelle esibizioni dei gruppi Concentus Serafino Aquilano, Bandierai dei Quattro Quarti, Sbandieratori e Figuranti Città di L’Aquila e Falconieri; a tutto questo, come accennato in apertura, si intreccerà anche un appuntamento convegnistico intitolato proprio “I 750 anni della città di L’Aquila”.

Depliant 1
Dépliant 1

“Esponenti della nostra Università e, tra le altre, delle Associazioni Archeoclub, Italia Nostra e Panta Rei – ha dichiarato il Presidente del Comitato Perdonanza Alfredo Moroni –  sviscereranno ambiti specifici della prima ricostruzione urbana, come ad esempio lo sviluppo dei cantieri o, grazie all’intervento di Monsignor Orlando Antonini, le particolarità che, all’origine della città, caratterizzavano la sua architettura sacra”.  Una iniziativa che ha tutto il buon sapore della grande mobilitazione civica per questo  aggiunge Cesare Ianni “tutti coloro che si sono dati da fare per la buona riuscita di questa manifestazione hanno agito gratuitamente ed animati solo ed esclusivamente dall’amore per L’Aquila e dalla volontà di continuare a muoversi nell’ottica della ricostruzione sociale”.

Dépliant 2
Dépliant 2

E come se non bastasse a questo ricchissimo programma si aggiunge la chicca finale …. la ciliegina sulla torta è il caso di dire perché  l’Istituto Superiore “Da Vinci-Colecchi”(con il suo indirizzo Alberghiero) offrirà alla città una torta di compleanno . Ci sarà anche la pubblicazione di una cartolina celebrativa a suggellare l’avvenimento “Magari – conclude Cesare Ianni – tra 100 anni un aquilano se la troverà tra le mani e, come è capitato a noi riscoprendo le fotografie scattate un secolo fa da Amelia Sperandio, rifletterà sull’importanza che la memoria del passato deve avere nel processo sotteso alla costruzione di un futuro migliore”.