Mazzette, intercettazioni telefoniche e ambientali e arresti domiciliari. E’ il sentiero percorso dal capo del settore legale nonché numero due dell’Agenzia delle Entrate di Pescara, colto in flagrante mentre intasca una mazzetta da 15mila euro per “gestire” un contenzioso tributario pendente presso la Commissione Tributaria Regionale Abruzzo. L’indagine è stata condotta dagli uomini della Guardia di finanza.
I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara della Guardia di Finanza, in esecuzione di una ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale dell’Aquila Guendalina Buccella, hanno fatto scattare le manette ai polsi di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Pescara, al momento agli arresti domiciliari. Ecco l’intercettazione carpita dalle Fiamme gialle che è costato a Giovanni Imparato l’arresto per corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio:
“Un milione a me mi spetta. Io semino sempre poi raccolgo quando si raccoglie”.
In particolare, nella mattinata del 19 aprile scorso, le Fiamme Gialle pescaresi, che monitoravano le attività degli indagati, avevano filmato in Roma un incontro tra i due indagati ed avevano assistito alla consegna al pubblico funzionario da parte del professionista di una busta contenente 15.000 euro, immediatamente sequestrata. Sulla base degli elementi raccolti, la somma è stata ritenuta il prezzo del reato di corruzione del pubblico ufficiale per pilotare a favore del contribuente il contenzioso tributario pendente presso la Commissione Tributaria Regionale Abruzzo, nonché per remunerare altri “favori” resi dal funzionario, tra cui il recente“provvedimento di sospensione amministrativa” emesso dall’Agenzia delle Entrate di Pescara, su iniziativa dello stesso capo dell’ufficio legale, finalizzata ad interrompere l’azione di pignoramento, già intrapresa da Equitalia sui beni della società.
Imparato era stato intanto già sospeso dai vertici dell’Agenzia a metà aprile a seguito di controlli presso gli uffici pescaresi. Nel video realizzato dalla Guardia di finanza a Roma che immortala l’incontro tra il funzionario dell’Agenzia e il commercialista della società a Roma si coglie il momento del passaggio della busta bianca con i 15 mila euro dentro, in tre mazzette da 50 euro. Imparato giustificherà poi l’azione compiuta non come atto di corruzione bensì come prestito.