Segnali di ripresa per l’economia abruzzese secondo Banca d’Italia


Economia Abruzzo

In base alle stime del Cresa la produzione industriale in Abruzzo è cresciuta nella prima parte del 2015 , sospinta dalla robusta espansione registrata nei comparti dei mezzi di trasporto ed elettromeccanico.

“L’attività economica nella nostra regione ha mostrato un generale recupero. Secondo i risultati delle nostre rilevazioni – riporta in una nota la Cresa – oltre la metà delle imprese industriali insediate in regione ha fatto registrare un aumento del fatturato nei primi tre trimestri dell’anno. La propensione delle imprese a investire ha mostrato segnali di miglioramento”.  Segnali di ripresa quindi in Abruzzo, secondo Banca d’Italia, che ieri all’Aquila ha presentato il rapporto “L’economia dell’Abruzzo”.

Sebbene in misura meno pronunciata, i livelli produttivi sono aumentati anche tra le imprese industriali di piccole dimensioni, a differenza di quanto registrato negli anni precedenti. L’attività economica nell’edilizia ha beneficiato del contributo della ricostruzione post-sisma e degli interventi di recupero del patrimonio immobiliare. Nel terziario, gli indicatori disponibili mostrano una ripresa dell’attività, in particolare nei comparti del turismo e dei trasporti; buone notizie che però non fanno gioire perché i tecnici di banca italia subito aggiungono “… anche se non si può certo dire che si sia usciti dalla crisi… scorporando infatti i dati complessivi su scala regionale, si osserva che ad alzare la media dei dati della produzione, dell’export e dell’occupazione, che registrano un segno finalmente positivo, sono solo alcune aree e alcuni settori, in primis il polo industriale della Val di Sangro dove la Sevel e il suo indotto macinano numeri da record”.  In altri territori e in altri settori invece la fine della crisi non si percepisce ancora. Tornando al rapporto, si legge che cresce il mercato del credito e i laureati che però stentano a trovare lavoro in Abruzzo.

Nel primo semestre dell’anno si è rafforzata comunque la ripresa del mercato del lavoro con l’occupazione che è cresciuta a un ritmo superiore a quello medio del Mezzogiorno e dell’Italia. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è diminuito in tutte le sue componenti. Il tasso di disoccupazione è lievemente salito, in presenza di un aumento della partecipazione degli abruzzesi al mercato del lavoro.

Nella prima metà dell’anno si è arrestata la contrazione dei prestiti bancari alla clientela residente nella regione. L’andamento del credito ha riflesso sia il miglioramento della domanda da parte delle imprese e delle famiglie sia l’orientamento meno restrittivo delle politiche di offerta degli intermediari. Sono tornati a crescere i finanziamenti alle imprese di maggiori dimensioni, mentre è proseguito il calo per quelle di piccole dimensioni. I tassi di interesse sul credito a breve termine sono diminuiti per le aziende medie e grandi. L’incidenza delle nuove sofferenze sui prestiti si è ridotta, pur rimanendo superiore al dato medio nazionale. Il risparmio delle famiglie si è orientato verso le forme gestite di investimento.