Telemedicina a L’Aquila, primo test in Abruzzo


telemedicina, primo test in Abruzzo

E’ stato effettuato a L’Aquila Telepallium, primo test di telemedicina in Abruzzo.

Alcuni giorni fa,  presso l’Ex Onpi di L’Aquila, i medici del servizio di terapia del dolore e delle cure palliative della Asl diretto dal professor Franco Marinangelihanno avviato il primo progetto di telemedicina in Abruzzo, tra i primissimi su territorio italiano, effettuato con un paziente di casa nel cratere sismico di Montereale (Aq).

Attraverso il contatto telematico audio-video a distanza, il medico parla col paziente a casa, controlla i suoi valori clinici, ha modo di verificare tutti i più importanti parametri vitali: elettrocardiogramma, pressione arteriosa, saturazione di ossigeno nel sangue, peso, movimento e dolore. Viene così fissata la terapia da seguire, evitando, il ricovero in ospedale e recuperando posti letto utilizzabili per i casi acuti. Se necessario, chiederà l’intervento del medico di famiglia e dello specialista.

Si è trattato del primo test che porterà alla diffusione, nei prossimi mesi, di una metodica d’assistenza già messa a punto e applicabile in tempi brevi ad un numero elevato di pazienti nella provincia aquilana che verranno assistiti da un operatore medico nella sede dell’ex Onpi de L’Aquila che riceverà e gestirà i loro parametri. I vantaggi sono molteplici. Non solo il paziente potrà essere curato a casa ma vi sarà un consistente risparmio per le casse della sanità, considerando che una giornata di ricovero costa all’incirca 1.000 euro.

“Questo sistema di assistenza –  spiega Rinaldo Tordera, manager della Asl –  consente di avere un contatto continuo dei medici con i malati a domicilio, di adeguare rapidamente le terapie senza spostare il paziente e soprattutto di ridurre i ricoveri in ospedale. Un orientamento che va nella direzione del piano sanitario della regione che intende potenziare il territorio e dà all’ospedale un ruolo preciso, quello di accogliere e curare quei pazienti con malattie acute”.

Frutto della collaborazione tra dipartimento di scienze cliniche applicate e biotecnologiche – università dell’Aquila  e l’unità operativa complessa di anestesia, rianimazione, terapia del dolore e cure palliative della Asl, la telemedicina verrà applicata anche ad un importante progetto di prossima attuazione chiamato ‘ICare’, inserito nel programma Horizon 2020, con il quale si mira ad ottimizzare le cure a domicilio su pazienti oncologici. Come spiega il professor Marinangeli: “Obiettivo è quello di monitorare a distanza in tempo reale l’assunzione delle terapie, i sintomi e gli effetti collaterali dei pazienti oncologici, con un flusso continuo di informazioni tra paziente e medico. Saranno trattati tempestivamente gli effetti collaterali delle terapie orali assunte a domicilio, ridotti i rischi di errore medico, uniformati i trattamenti medici e risparmiate risorse”.  ICare vede la collaborazione dei volontari dell’associazione V.A.Do. – Volontariato per l’Assistenza Domiciliare e di ‘Tre Angeli per la Vita’.